L’approvazione di un nuovo disegno di legge relativo alle procedure per l’esame del Dna a fini giudiziari è stata salutata dagli organi di informazione come la soluzione ai problemi della criminalità moderna. In sostanza, la norma prevede l’obbligatorietà dell’esame per gli imputati di reati gravi come stupro, assassinio e via discorrendo. Il gip del tribunale di Milano Giuseppe Gennari, però, in un suo saggio sull’argomento lancia un grido d’allarme: “il testo …
L’approvazione di un nuovo disegno di legge relativo alle procedure per l’esame
del Dna a fini giudiziari è stata salutata dagli organi di informazione come la
soluzione ai problemi della criminalità moderna. In sostanza, la norma prevede
l’obbligatorietà dell’esame per gli imputati di reati gravi come stupro,
assassinio e via discorrendo. Il gip del tribunale di Milano Giuseppe Gennari,
però, in un suo saggio sull’argomento lancia un grido d’allarme: “il testo
contiene all’articolo 1 una norma illiberale, liberticida: il prelievo dei
campioni potrà essere imposto a chiunque. Non solo agli indagati o agli
imputati, ma anche alle parti lese, ai testimoni, più in generale a tutti i
cittadini. Almeno, chi ha scritto la norma avrebbe dovuto esplicitare il
proprio pensiero, invece si liquida un argomento così importante in una riga e
si ricorre al solito giro di parole per affermare che può essere sottoposta a
prelievo anche una persona diversa dall’imputato”.