L'organizzazione marittima internazionale, che ha lo scopo di garantire la sicurezza della navigazione commerciale a livello globale, ha espresso l'esigenza di una serie di linee guida globali per aiutare i diversi Paesi e le diverse compagnie di navigazione a gestire l'arruolamento delle guardie armate in funzione anti-pirateria. "Devono essere stabilite nuove norme a livello globale", ha dichiarato il segretario generale dell'organizzazione, Koji Sekimizu. "Il nuovo sistema non dovrà essere una forzatura, ma fornire una base giuridica entro la quale gli Stati e le compagnie di navigazione possano decidere se e in che misura avere personale armato a bordo. Questa non è una soluzione permanente", ha precisato, "e le armi a bordo non saranno istituzionalizzate. Ci troviamo in una soluzione eccezionale e speriamo che queste misure siano temporanee". L'esigenza di stabilire un quadro normativo condiviso è scaturita dopo il caso dei due marò italiani del San Marco, che sono accusati in India di aver aperto il fuoco contro un peschereccio uccidendo alcuni occupanti. È comunque un dato di fatto che il fenomeno della pirateria marittima è in costante crescita e le pattuglie della Nato e dell'Ue non sono al momento riuscite ad arginare il fenomeno, spingendo gli armatori a cercare soluzioni alternative.
L’organizzazione marittima internazionale, che ha lo scopo di garantire la sicurezza della navigazione commerciale a livello globale, ha espresso l’esigenza di una serie di linee guida globali per aiutare i diversi Paesi e le diverse compagnie di navigazione a gestire l’arruolamento delle guardie armate in funzione anti-pirateria