All’apparenza, sembra una Colt 1911 come tante altre, ma l’azienda costruttrice, la Para-Ordnance di Scarborough-Ontario, ci ha lavorato sopra (e dentro) parecchio. La nuova P 14-45 Lda è stata creata per soddisfare quella vasta schiera di operatori della sicurezza (e non solo), i quali ritengono poco immediato l’utilizzo per difesa personale di un’arma di derivazione Government con scatto in Singola azione.
Sia questa full size 14-45 Lda sia la compatta 12-45 Lda, entrambe in .45 Acp, nonché la 18-9 e la 16-40 (rispettivamente 18 colpi calibro 9 mm e 16 calibro .40 Smith & Wesson), hanno scatto in sola Doppia azione (Dao = Double action only), oltre alla sicura a depressione maggiorata, particolare che è stato ormai adottato ufficialmente dai customizzatori e dai preparatori di tutto il mondo.
Non si è ancora "affrancata" completamente da Colt, ma Para-Ordnance è decisamente sulla buona strada. Anche se in questo "gioco" al raddoppio, per quanto riguarda lo scatto, è arrivata prima la Colt con la Double eagle (e con la "sfortunata" All american Model 2000), qualche anno fa.
Il progetto originario dell’azienda canadese, elaborato a partire dal 1988, derivava dall’esigenza di rendere più "capienti" i fusti e i caricatori degli innumerevoli cloni Colt 1911 A1: in pratica, incrementare il volume di fuoco della pistola con il calibro ritenuto preferibile, dagli statunitensi, in fatto di stopping power. Dapprima hanno preso a circolare negli Stati Uniti fusti in lega leggera, chiamati F-Series, disegnati per ospitare la meccanica originale della Gov’t, e caricatori bifilari capaci del doppio dei colpi.
Nel 1990, è stata avviata la commercializzazione di pistole complete in tre diverse capacità e misure: P 12, P 13 e P 14, rispettivamente con 12, 13 e 14 colpi e canne di 3,5, 4,5 e 5 pollici, alle quali, successivamente, si sono aggiunte le versioni P 10, 10 colpi anche in .40 S.&W., P 15 e P 16, 15 e 16 colpi in .40, P 18, 18 colpi in 9×21 e .38 Super auto
Eccoci, dunque, a parlare della nuova P 14-45 Lda, presentata sul finire del 1999.
Per accedere alla meccanica della pistola, trattandosi di una semiautomatica con canna lunga 5 pollici, il procedimento è identico a quello della Colt Government serie 80, a cominciare dalla rimozione del bushing, cioè del fermo della canna in volata: quest’operazione consente di liberare il tubetto e la molla di recupero. Per rimontare l’arma, conviene lasciare come ultimo componente il carrello e poi inserire il chiavistello.
Sono esattamente 60 i componenti della semiautomatica canadese. La canna a profilo esterno conico, con sei rigature sinistrorse praticate mediante brocciatura, è lunga 125 mm (i 5 pollici Gov’t, appunto) e ha i due classici risalti semilunari che la vincolano al carrello, nel cui cielo sono ricavate le corrispondenti fresature "femmine", fino a quando la canna non si abbassa.
È la bielletta che trascina la culatta verso il basso, nella fase di apertura dell’arma, interagendo con lo zoccolo al quale è imperniata e con il chiavistello dell’hold-open.
Rispetto al classico Colt, in più c’è la rampa d’alimentazione deputata a migliorare l’introduzione delle cartucce nella camera di scoppio, senza rischio d’impuntamenti (anche per le "capricciose" palle tronco-coniche).
Il carrello ha la finestra d’espulsione svasata. Il cane è di tipo combat Commander ad anello, brunito. Quello della compatta 12-45 Lda, invece, è privo di cresta. Il fusto è in acciaio al carbonio ottenuto per microfusione.
Ottima la lavorazione meccanica del pezzo, come quella del carrello, ottenuto per fresatura da una barra di acciaio.
L’imbocco del caricatore non è svasato, ma naturalmente ampio. La "messa in mano", però, non ne risente granché, grazie allo studio di ergonomicità sul trattamento dei piani e delle curve dell’impugnatura.
Il grosso caricatore possiede un solo foro per il controllo, corrispondente alle cinque cartucce (ottimo per il poligono).
Le guancette, in materiale plastico nero, sono molto sottili e lo spessore dell’arma non si discosta molto da quello, per esempio, della Beretta serie 98. Sono presenti profonde rigature antiscivolo sul davanti e sul retro dell’impugnatura, cioè sul dorsalino in materiale plastico, che racchiude la molla del cane.
Il pulsante di sgancio del caricatore non è molto rilevato, ma è invertibile. Le mire, piuttosto simili alle Colt Gov’t, sono incastrate a coda di rondine. Il gruppo d’alzo adottato su questa pistola è di tipo difensivo (anche se non particolarmente basso e senza spigoli), completamente nero, con finestra rettangolare e due riferimenti puntiformi bianchi.
Il mirino a lama è grande e rettangolare, pure con riferimento bianco, con rampa. La classica leva reversibile ad azionamento manuale è imperniata sul lato sinistro del fusto e disconnette la leva di scatto dal cane, bloccando il cane stesso e il carrello. La sicura dorsale, una beaver-tail ampia e ben rilevata, blocca la corsa del percussore se non è azionata dalla pressione del palmo della mano.
Il grilletto, cromato, ha una struttura molto sottile ed essenziale, risultando del tutto diverso da quello originale.
Ma la differenza vera è all’interno del fusto, dove sono scomparse le barre di trasferimento dal grilletto al controcane, sostituite da una lunga leva di scatto che corre sul lato destro, con un foro che si ingaggia in un’estensione del grilletto che protrude verso l’alto. Il gruppo di scatto, visto sempre dall’interno del fusto, poi, è davvero semplificato, risultando costituito da un perno sul quale bascula la lama del grilletto e da una normale molla a spillo che lo sormonta e lo riporta in posizione.
Durante il ciclo di funzionamento semiautomatico, esso segue il movimento in chiusura del carrello-otturatore, spinto dalla propria molla di ritorno, senza arrivare, comunque, ad abbattersi. A questo punto, la molla principale del cane è completamente compressa dalla camma di armamento del cane, posizionata sotto il cane stesso, a sua volta trattenuta dal dente di scatto. Tirando il grilletto, la leva di scatto avanza e un risalto che protrude dalla parte posteriore della leva stessa spinge indietro il cane, che si aggancia momentaneamente al dente di scatto e spinge avanti lo stesso dente, che libera il cane, permettendogli di abbattersi sul percussore, che poi andrà a colpire l’innesco della cartuccia in camera di scoppio.
Quando il carrello-otturatore arretra sotto l’effetto del rinculo, un intaglio praticato all’interno di esso abbassa la leva di scatto e libera il cane, agendo come una sorta di disconnettore. Proprio per questo motivo, a differenza di una tradizionale semiauto in sola Doppia azione, con la Para-Ordnance Lda il grilletto va "in folle" se, dopo aver scattato a vuoto, non si scarrella.
Molto piacevole la gestione dello scatto in due tempi ben distinti: il primo, piuttosto lungo, ha un peso di circa 2.500 grammi, seguito da un indurimento consistente a 3.855, che corrisponde allo sforzo necessario per l’ingaggio del cane sul dente di scatto.
Ho optato per la distanza di 25 metri classici da poligono, assai lontani dal riprodurre un’ipotesi (quanto mai scongiurabile) di difesa personale. Certo, la P14-45 Lda non è stata progettata per tirare a 25 metri, ma può fornire buoni risultati in termini di precisione anche grazie alla docilità e gestibilità dello scatto: il primo tempo consente di acquisire posizione e mira, il secondo è del tutto simile a uno scatto in Singola azione, anche se un po’ pesante.
Lo scatto in sé è preciso e pieno. La P 14 dà l’impressione di una grande potenza ed è senz’altro destinata a camerare cartucce ricaricate anche più potenti delle Fiocchi, delle Federal o delle Hirtenberger Fmj Round nose con palla di 230 grani che ho utilizzato.
Comunque, più che discreto il funzionamento: nessun gioco indesiderato del carrello sulle guide del fusto o in volata, nessun malfunzionamento. Potenti le percussioni e le espulsioni. La pistola scarica decisamente bene il rinculo e riallinearla risulta, perciò, non problematico.
I comandi sono comodi e accessibili, con un miglioramento netto dell’agibilità della sicura dorsale maggiorata: non se ne rileva la presenza ed è, comunque, leggera e sensibile, ampiamente fruibile anche da chi non utilizza abitualmente Colt Government, Commander o Officer.
Il risultato ottenuto, in termini di precisione di rosata, non ci ha soddisfatto appieno, ma il tempo a disposizione è stato veramente "tiranno".
Tuttavia, le due rosate, ottenute con tre cartucce Hirtenberger ciascuna, si sono attestate su un diametro di 40 mm, che non è poi male.
Non c’è dubbio che la Para-Ordnance sia nata per modernizzare l’eterna Colt 1911. Tanto di cappello alla costanza dell’azienda canadese che crede sempre fortemente in questa pistola, trasformandola ogni volta di più in una perfetta macchina per il tiro e per la difesa.
L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – giugno 2000
Produttore: Para-Ordnance, 3411 McNicoll Avenue, Scarborough, Ontario (Canada) M1V2V6, telefono 001/416/29.77.855, fax 001/41/29.71.289Importatore: Bignami Spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471/80.30.00, fax 0471/81.08.99
Modello: P 14-45 Lda
Calibro: .45 Acp
Funzionamento: semiautomatico a corto rinculo, con chiusura geometrica sistema Colt-Browning
Numero colpi: 14 nel caricatore bifilare
Impiego specifico: difesa personale e tiro sportivo
Canna: lunga 127 millimetri (5"), sei rigature sinistrorse
Tacca di mira: incastrata a coda di rondine, regolabile lateralmente, con finestra rettangolare e due riferimenti puntiformi bianchi
Mirino: a profilo rettangolare con rampa e riferimento puntiforme bianco, incastrato a coda di rondine
Scatto: soltanto in Doppia azione
Peso di scatto: 3.855 grammi
Sicure: manuale sul fusto e dorsale, automatica, al percussore
Sgancio caricatore: pulsante laterale, invertibile
Peso arma: 1.134 g scarica
Dimensioni: lunghezza 216 mm, altezza 146 mm, spessore 44 mm
Materiale fusto: acciaio al carbonio
Finitura: brunitura semi opaca (medium gloss)
Materiale impugnatura: guancette in plastica con superficie zigrinata
Numero del Catalogo nazionale: 12.101