Il servizio andato in onda alle 20:51 del 21 agosto scorso durante il Tg2 si era guadagnato già una diffida da parte di Arcicaccia: adesso, è arrivata la querela per diffamazione, presentata dal Sindacato venatorio italiano. Nel corso del Tg incriminato, la giornalista Lidia Scognamiglio, nel commentare l’arresto di un presunto piromane, aveva esclamato: “solo in cinque casi su cento dietro un caso del genere si nasconde infatti una vera patologia….le cause sono spesso legate invece a interessi economici come l’utilizzo alternativo di quel terreno per l’edilizia, il pascolo, la caccia…”. Il Sindacato venatorio italiano, come Arcicaccia, aveva invano chiesto formale rettifica al direttore del Tg2 Marcello Masi e alla giornalista Scognamiglio, che però non hanno mai risposto né ritenuto di correggere in alcun modo le dichiarazioni trasmesse. "Nello stesso servizio", si legge nel comunicato del Sindacato venatorio, "veniva conclamato che l’incendio era stato appiccato, con prova certa, data da riprese fatte con sistema di video sorveglianza ad opera del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo, da un ausiliario del servizio antincendio. Non si riscontrava e non si riscontra, quindi, il motivo logico e strumentale per citare ed associare il mondo della caccia (e chi la pratica) ad un reato penale, commesso da persona non cacciatore e per motivi che nulla ostano con la caccia". Da qui, la querela.
Per il Tg2, stavolta c’è la querela
Il servizio andato in onda alle 20:51 del 21 agosto scorso durante il Tg2 si era guadagnato già una diffida da parte di Arcicaccia: adesso, è arrivata la querela per diffamazione, presentata dal Sindacato venatorio italiano