Ma la domanda che molti appassionati si pongono è: perché i produttori di revolver si stanno facendo affascinare dal 9 para? Cosa offre di diverso rispetto ai classici calibri nati per il revolver, primo fra tutti il .38 special? Uno dei primi elementi da considerare è proprio relativo ai calibri in sé: il 9 para (a sinistra nella foto) risulta molto più corto rispetto al .38 special (al centro) e ancor di più rispetto al .357 (a destra). Tuttavia, lavora a pressioni ben superiori rispetto al vecchio .38 (850 bar in più secondo le norme Cip), quindi è in grado di esprimere prestazioni ben più brillanti rispetto al .38 special di serie, senza per questo causare quei problemi di rinculo e di controllabilità che si manifestano con il .357 magnum, almeno se sparato in armi ultraleggere con canna di 2 pollici o giù di lì. Molti a questo punto potranno obiettare che per il .38 special esistono (almeno negli Usa) i caricamenti +P… ma lo stesso discorso vale anche per il 9 para! Quindi, il divario prestazionale rimane. Ciò che accomuna i revolver snub nose è la canna corta. Due pollici o 2,5, raramente 3 pollici. Una canna così corta significa che l'albero dell'espulsore, al centro del tamburo, è anch'esso parecchio corto. Questo, con il .38 special o il .357 magnum, è un problema quando si desidera ricaricare velocemente l'arma: anche spingendo vigorosamente sull'espulsore, i bossoli vengono estratti solo parzialmente e, quindi, spesso occorre finire di estrarli dal tamburo uno a uno, con le dita. Con il 9 para, il cui bossolo è ben più corto, questo fenomeno è meno evidente. Inoltre, il 9 para ha un bossolo più spiccatamente conico, il che agevola ulteriormente l'espulsione. Un altro aspetto da non sottovalutare è che molti dei revolver oggi disponibili in 9 para sul mercato, fanno uso di lunette di caricamento (full moon clip). Le lunette semplificano molto l'inserimento delle cartucce nel tamburo, risultando decisamente più veloci, pratiche, maneggevoli e meno ingombranti rispetto ai classici "carichini" (speed loader) previsti per il .38 special. Certo, è vero che le statistiche Usa affermano che la maggior parte dei conflitti a fuoco si risolve con meno di 5 colpi sparati. Ma c'è anche chi delle statistiche non sa che farsene, e un "ricambio" di munizioni per il tamburo vuole portarselo dietro, avendo la sicurezza di poter gestire in scioltezza una eventuale ricarica di emergenza. In questo, la full moon è senz'altro superiore, anche se non mancano le voci discordanti: il Charter arms Pitbull e il Korth Sky marshall non fanno, per esempio, uso di lunette. Addirittura, la prima versione del Pitbull, commercializzata nell'ormai lontano 1989, era camerata per una originale variante "rimmed" del 9 parabellum, denominata 9 mm Federal, che però non ebbe alcun successo né diffusione.
Un altro aspetto commercialmente appetibile per i revolver in 9 mm, è che in questo modo è possibile per l'appassionato avere un solo calibro da gestire, sia con la pistola semiauto, sia con il revolver. Un solo set di die per la ricarica, un solo tipo di componenti (palle, bossoli) da acquistare.