L’azzurro, combinato con l’oro, è il colore dominante sulle pedane polacche di Bydgoszcz, dove si è concluso il 6° Campionato del mondo universitario. Facendo un bilancio finale, con 8 medaglie, di cui 6 d’oro, una d’argento e una di bronzo, l’Italia si conferma come la prima nazione nel medagliere dell’evento e continua a detenere il primato assoluto in tutte le manifestazioni universitarie.
Double trap. Tutti i nostri portacolori hanno centrato l’obiettivo della semifinale e con una prestazione esaltante hanno arricchito il medagliere italiano con due ori e un bronzo. Migliore dei tre è stato Alessandro Chianese (nella foto sotto), marinaio di Casandrino (Na). Lo studente di Scienze Politiche, già campione del mondo Universitario a Wroclaw (Pol) nel 2010 e bronzo alle Universiadi di Gwangiu (Kor) nel 2015, ha bissato il titolo mondiale con una buona prestazione. È stato suo, infatti, il miglior punteggio delle qualificazioni, chiuse con lo score di 134/150, e della semifinale in cui ha fatto registrare 25/30+7 guadagnandosi uno dei due posti nel duello per l’oro. A provare a rovinare alla festa all’azzurro, quest’anno riserva olimpica per i Giochi di Rio, ci ha provato il cinese Junjie Mo, che lo ha costretto allo spareggio al termine del medal match, chiuso dai due con un identico 26 su 30. Alla fine ha prevalso in nostro portacolori con +2 a +1.
Buona anche la prova dell’aspirante giurista Ignazio Maria Tronca. Il milanese, ventuno anni il prossimo 1° ottobre, festeggerà il suo compleanno con la medaglia di bronzo conquistata battendo nel medal match per il terzo posto l’indiano Prithvi Sing Chahai, regolandolo con un inappellabile 25 a 23.
Un po’ di rammarico, invece, per Andrea Galesso di Dolo (Ve), matricola a scienze motorie. Rientrato anche lui tra i migliori sei, nella serie decisiva ha commesso qualche errore di troppo ed è scivolato fino alla quinta posizione con 21/30. In ogni caso, il 134 di Chianese, il 123 (+2) di Tronca ed il 127 di Galesso hanno portato la squadra italiana al totale di 384/450, punteggio più che sufficiente per meritarsi l’oro davanti agli avversai cinesi, argento con 3547, ed a quelli polacchi, bronzo con 328.
Skeet. Ad arricchire il medagliere azzurro è stato Giancarlo Tazza (il podio nella foto), ventottenne studente di Ingegneria di Caserta, campione del mondo universitario a Pechino 2008 e medaglia d’oro alle Universiadi di Shenzhen del 2011. Il poliziotto casertano si è assicurato l’accesso alla serie decisiva con il totale di 120/125, secondo miglior punteggio dopo il 121 del finlandese Tommi Takanen. Approdato al gold match con 13/16+6, nel duello finale ha affrontato proprio il finlandese, l’azzurro ha messo nel suo mirino la conferma iridata e non ha fallito il suo obiettivo sfoderando un quasi perfetto 15/16, più che sufficiente a cancellare le velleità dell’avversario, argento con 11/16. Con loro sul podio è salito anche il ceco Jakub Tomecek, medaglia di bronzo grazie al 15 a 13 rifilato al connazionale Jan Zamecnik.
Fuori dalla semifinale per due punti il neo ingegnere Michael Palmieri di Ostra, medaglia di bronzo alle Universiadi di Gwangiu (Kor) nel 2015, settimo con il totale di 116. Solo diciottesimo Antonio Morandini (Fiamme Oro) di Capua (Ce), fresco dottore in giurisprudenza, che a causa di un brutto 17/25 nella quarta serie di qualificazione, non è riuscito a spingersi oltre la sogli del 106. Con il totale di 342/375 gli azzurri non sono saliti sul podio a squadre, dovendosi accontentare del quarto posto alle spalle degli avversari finlandesi, cechi e ciprioti, rispettivamente oro con 355, argento con 353 e bronzo con 349.
Fossa olimpica. La gara si è conclusa con la vittoria del ventiquattrenne Lyndon Sosa di Kayl in Lussemburgo, vincitore del gold match disputato contro il cipriota Andreas Makris con lo score di 13 a 12. Medaglia sfiorata dal viterbese Valerio Grazini, ventiquattro anni il prossimo 26 settembre. L’agente forestale, già campione del mondo universitario nel 2012 a Kazan e oro alle ultime Universiadi di Gwangiu (Kor) nel 2015, è stato il migliore delle qualificazioni, chiuse con lo score di 119/125, è si è garantito un posto nel medal match per il bronzo con il punteggio di 12 su 15. Nel duello da medaglia il suo avversario è stato il tedesco Til-Justus Hille, alla fine sul terzo gradino del podio grazie al 14 a 13 rifilato allo studente di Economica all’Università della Tuscia.
Obiettivo semifinale mancato da Raffaello Grassi e Diego Meoni. Il primo, siciliano di Mescali (Ct) e studente di scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione a Catania, si è fermato a quota 115/125, un piattello in meno di quelli necessari per l’ingresso, mentre il secondo, portacolori delle Fiamme Oro di Terni, studente di ingegneria eettronica a Roma, non è andato oltre il muro del 114. In ogni caso con il punteggio di 348 su 375 il terzetto tricolore si è assicurato la medaglia d’oro a squadre a danno degli avversari ciprioti, argento con 344, e di quelli indiani, bronzo con 337.
“Siamo molto orgogliosi di aver intrapreso il percorso dell’attività universitaria”, ha commentato il presidente Luciano Rossi. “Dal debutto alle Universiadi di Bangkok nel 2007 abbiamo partecipato a tutte le spedizioni contribuendo in maniera determinate al successo del Centro universitario sportivo italiano in ambito internazionale. I nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno dimostrato di impegnarsi con le stesse energie sia nelle gare sia nel loro percorso formativo, eccellendo nell’ambito sportivo ed in quello studentesco. L’esperienza polacca conferma la qualità del lavoro fatto e ci da nuova spinta verso i prossimi appuntamenti. Su tutti quello delle Universiadi del 2019 che verranno ospitate a Napoli e per le quali siamo pronti ad impegnarci al massimo a sostegno del Cusi”.