La nuova linea di Ruger si chiama Arx ed è sviluppata insieme alla Poly Case, azienda che ha brevettato una nuova tipologia di pallottola definita, appunto, Arx. La palla è composta da particelle di rame conglomerate ad alta pressione in una matrice polimerica, a formare un inusuale e innovativo design esteriore, pensato espressamente per la difesa personale. Il profilo della Arx pur restando ogivale, presenta tre partizioni elicoidali incavate sul nucleo e grazie a questo design e secondo l’azienda, si migliorano le prestazioni terminali tramite l’effetto dinamico all’interno del bersaglio, con una sorta di cavitazione instabile. Le Arx inoltre, forniscono prestazioni vicine o pari a quelle delle Hollow point più spinte ma, senza i difetti di queste come l’alimentazione difficoltosa o il riempimento della cavità durante l’attraversamento di alcuni materiali che, inibiscono la corretta espansione.
Grazie alla leggerezza (e quindi, maggiore velocità) e alla relativa durezza del nuovo composito, le palle Arx sono più veloci e in grado di oltrepassare con scarsa sensibilità, eventuali barriere senza deformarsi. Sempre grazie alla relativa leggerezza delle palle, le nuove munizioni risultano più morbide nel rinculo agevolando il controllo dell’arma: effetto favorevole soprattutto nelle pistole compatte/subcompatte più leggere, molto in voga per la difesa personale negli Usa e non solo.
Attualmente sono disponibili solo due calibri: .380 Acp con palla di 56 grani e con velocità alla bocca di ben 1.315 ft/sec (400,8 m/sec) ed energia iniziale di 215 ft.lbs. e .45 Acp con palla da 118 grani (quasi la metà di una normale Fmj) con velocità di 1.307 ft/sec (398,3 m/sec.) ed energia iniziale di 448 ft.lbs.
Presto disponibili anche le 9×19 di 74 grani che viaggiano alla velocità di 1.540 ft/sec (469,3 m/sec) con energia iniziale di 385 ft.lbs e le .40 S&W con velocità di 1.320 ft/sec (402,3 m/sec.) ed energia di 414 ft.lbs. (Claudio Bigatti)