Con circolare dello scorso 10 dicembre, dal titolo “Ministero dell’Interno: decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172. misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da covid-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali. obbligo vaccinale per il personale della polizia di stato – disposizioni applicative”, il ministero dell’Interno ha inteso fornire una procedura per la verifica dell’adempimento dell’obbligo vaccinale per il personale della polizia di Stato (inclusi gli allievi e i frequentatori dei corsi di formazione). Da domani, 15 dicembre, “il personale tutto – anche se assente per legittimi motivi, sempre che non rientri nelle categorie escluse indicate nel paragrafo 4 – dovrà produrre al responsabile della propria struttura la documentazione attestante l’adempimento dell’obbligo vaccinale o la restante documentazione elencata nel paragrafo successivo”.
Per chi non fosse vaccinato, guarito da Covid o non avesse ancora presentato la richiesta di vaccinazione, la circolare prevede che i responsabili delle strutture invitino l’interessato a produrre entro 5 giorni dalla ricezione, la documentazione in questione, cioè avvenuta vaccinazione, esenzione o differimento per accertato pericolo per la salute o avvenuta richiesta di vaccinazione, “da eseguirsi in un termine non superiore a 20 giorni dalla ricezione dell’invito”.
In tutte le ipotesi diverse da quelle contemplate, è prevista “l’immediata sospensione del dipendente dal diritto di svolgere l’attività lavorativa, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro”. Ciò implica che “al lavoratore non è dovuto alcun compenso di carattere fisso e continuativo, né di carattere accessorio o indennitario; le giornate di sospensione non sono utili ai fini previdenziali, di anzianità di servizio e per la maturazione di classi o scatti economici o per l’avanzamento e non concorrono alla maturazione di ferie; non è consentito fruire di istituti di assenza legittima; al dipendente sono temporaneamente ritirati la tessera di riconoscimento, la placca, l’arma in dotazione individuale e le manette”.
Nel corso di una audizione in Commissione affari costituzionali del Senato, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dichiarato che “ci sarà un continuo monitoraggio sugli operatori che hanno adempiuto all’obbligo. Prima dell’introduzione dell’obbligo il monitoraggio non era consentito per la privacy, oggi è invece possibile per la necessaria verifica posta in carico dei datori di lavoro. Ci si attende da questo un’ulteriore spinta ad aderire alla campagna da parte degli operatori”.
Secondo le stime, si ipotizza che il numero di appartenenti alle forze dell’ordine non vaccinati sia circa di 1 a 10: quindi, sui circa 95 mila operatori, si tratta comunque di alcune migliaia di persone.