Il Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia ha diffuso i dati relativi alle bancature di armi eseguite nei primi 10 mesi del 2013, confermando la tendenza già apparsa evidente nei primi sei mesi: se la tendenza sarà confermata anche per i restanti due mesi dell’anno, il numero di armi prodotte in Italia sarà il più elevato nella storia ultracentenaria dell’ente. L’incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è risultato, infatti, pari al 20 per cento, per un totale complessivo di 865.269 armi bancate (e, quindi, prodotte). «Una crescita – sintetizza il presidente dell’ente, Aldo Rebecchi – che, se si esclude la ricambistica, ha interessato tutte le categorie merceologiche del settore, dalle armi lunghe da caccia e sportive fino alle pistole, alle avancarica e alle repliche». È il segnale dell’invidiabile stato di salute di un distretto fortissimamente export oriented – il 96% delle produzioni finisce fuori confine – che ha risposto all’irrigidimento della competizione globale bloccando i prezzi e sacrificando i margini pur di mantenere le quote di mercato. «Il comparto – prosegue Rebecchi – ha saputo rispondere alla crisi aumentando la propria presenza sui mercati più dinamici. Certo, con l’euro sul dollaro che oscilla fra 1,35 e 1,40, è difficile essere competitivi. Ma le nostre imprese hanno dimostrato saggezza, riducendo, anche significativamente, le marginalità pur di presidiare il mercato. Il risultato è che le aziende hanno potuto continuare a lavorare senza licenziamenti».