L'industria delle armi negli Stati Uniti non sembra aver risentito minimamente delle misure che l'amministrazione Obama ha richiesto a gran voce per limitare la diffusione di pistole e di carabine semiautomatiche military-style, nonché di caricatori ad alta capacità. Anzi, il risultato è stato proprio il contrario.
Secondo quanto reso noto da diversi media (The Washington times tra gli altri), nel 2013 sono stati prodotti 10,8 milioni di armi, un numero record che corrisponde al doppio rispetto a soli tre anni prima. Si tratta di oltre 5 milioni di armi corte, quasi 4 di carabine, 1,2 milioni di fucili a canna liscia. Tra gli Stati dove è stata rilevata una crescita maggiore figura la California, dove solo lo scorso mese sono state inoltrate oltre 200.000 domande di background check per l'acquisto di un'arma. D'altra parte nella stessa California, in Connecticut (dove nel 2012 c'è stata la strage alla scuola Sandy Hook di Newtown), Colorado, Maryland e stato di New York sono state approvate forme di restrizioni.
La più grande crescita nella produzione si è avuta proprio sotto la presidenza Obama. Dal 2001 al 2007, la produzione di armi si è collocata stabilmente tra i 3 e 4 milioni di unità per anno. È salita a 5,6 milioni nel 2009, ha "tenuto" nel 2010, è salita ancora a 8,6 milioni nel 2012, guadagnando ancora 2 milioni nel 2013, appunto, secondo i dati federali. «L'aumento delle vendite di armi da fuoco nel 2013 riflette sia la tendenza a lungo termine di crescita della partecipazione sportiva nel tiro sia la particolare preoccupazione per restrizioni più severe a carico dei possessori di armi rispettosi della legge e di coloro che sono interessati ad acquistare un'arma da fuoco per la prima volta», ha detto Mike Bazinet, portavoce della National shooting sports foundation.
È interessante notare l'effetto che l'annuncio di leggi statali più severe ha avuto sui produttori. Diverse aziende hanno manifestato l'intenzione di abbandonare, con le loro fabbriche, gli Stati in cui non si sarebbero più sentiti i benvenuti e spostare la produzione in altri più gun-friendly. Beretta, che nel 2013 ha prodotto circa 350.000 armi da fuoco nelo stabilimento di Accokeek, Maryland, sta trasferendo al produzione nel Tennessee. E non pare esserci stato alcun effetto negativo in termini di criminalità o uso illegale di armi.