L’ex parlamentare Pds Michele Giardiello subisce una rapina nella propria villa e denuncia al ministero dell’Interno la “totale mancanza di sicurezza e di controlli sul nostro territorio”
Su una cosa, in questi anni, la sinistra è stata sempre assolutamente concorde: che in Italia l’insicurezza da parte dei cittadini è “percepita”, non reale. Quindi, inutile destinare ulteriori risorse alle forze dell’ordine, men che meno tutelare i cittadini che, violati nella propria intimità domestica, reagiscano per impedire conseguenze più gravi. L’eccezione si ha, evidentemente, quando a essere colpito è proprio un (ex) politico di sinistra, in questo caso Michele Giardiello, ex parlamentare del Pds (oggi Pd). Il luogo è Acerra, provincia di Napoli, teatro del dramma l’abitazione di Giardiello e consorte, invasa da un commando di sei malintenzionati che hanno compiuto una vera e propria rapina con tanto di minaccia delle armi (che saranno state legalmente detenute, ovvio) per farsi consegnare denari e preziosi.
Immediata la denuncia pubblica dell’accaduto da parte dell’ex parlamentare, che ha fatto presenti le proprie lamentele direttamente al Governo: “È una cosa vergognosa, ho fatto presente l’accaduto al Ministero dell’Interno e ho denunciato la totale mancanza di sicurezza e di controlli sul nostro territorio. Qui si assiste a continue rapine ai danni di pensionati, furti in casa e scippi: non ci sentiamo al sicuro”.
Ma va? Eppure a tutt’oggi (o meglio, fino a pochi giorni fa, prima che l’emergenza Coronavirus monopolizzasse l’attenzione) la priorità per l’attuale segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è proprio l’abolizione dei famigerati Decreti sicurezza predisposti nel corso del precedente governo. Come la mettiamo? Mah…