Secondo le informazioni raccolte dal Pew research center (Prc), istituto di ricerche apartitico di Washington, quest’anno si è raggiunto il livello massimo di sostegno da parte della popolazione americana al possesso di armi da parte dei cittadini. E questo malgrado le stragi di Newtown e altri casi analoghi. Secondo l’istituto di ricerche, infatti, su un campione rappresentativo di 1.507 adulti, il 52 per cento degli intervistati ha dichiarato di ritenere prioritario il diritto degli americani al possesso di armi da fuoco, mentre il 46 per cento sostiene che sia necessario un maggior controllo delle armi e dei possessori. La crescita dei “non proibizionisti” è stata significativa negli ultimi due anni e, in particolare, nel 2013 era solo del 45 per cento; per contro, la percentuale dei “disarmisti” è passata dal 51 per cento dello scorso anno al 46, appunto, di quest’anno. Il ribaltamento delle percentuali è stato determinato dal fatto che sembra diffondersi sempre più la percezione che le armi costituiscano una difesa per i cittadini (57 per cento degli intervistati), piuttosto che una fonte di pericolo (38 per cento). Molto significativa anche la differenza nelle risposte degli intervistati afroamericani, rispetto agli anni passati: nel dicembre 2012 solo il 29 per cento dei neri riteneva un valora aggiunto il possesso di un’arma da fuoco, contro il 53 per cento che riteneva le armi un pericolo per la collettività. Oggi invece, i favorevoli alle armi nella comunità nera sono il 51 per cento, mentre i “proibizionisti” sono il 41 per cento. È possibile che su questo giudizio abbiano pesato i recenti fatti di Ferguson e gli altri episodi di violenza della polizia nei confronti di afroamericani.
Secondo le informazioni raccolte dal Pew research center (Prc), istituto di ricerche apartitico di Washington, quest’anno si è raggiunto il livello massimo di sostegno da parte della popolazione americana al possesso di armi da parte dei cittadini