Uno degli aspetti più tediosi che hanno a che vedere con le pistole semiautomatiche per la difesa personale è il rifornimento dei caricatori: operazione che può mettere anche in certa misura a dura prova le dita del tiratore (pollice e indice in particolare), specialmente se si parla di caricatori bifilari ad alta capacità di fuoco. Il problema comunque può presentarsi anche con taluni caricatori monofilari, in particolar modo per l’inserimento degli ultimi uno o due colpi prima di raggiungere la piena capacità. Ovviamente ci sono gli “uomini duri che non devono chiedere mai” per i quali anche sessioni intense di allenamento non causano alcuna dolorosità ai polpastrelli, ma ci sono anche altri, di ambo i sessi, per i quali un minimo di comfort in più può aiutare a concentrarsi esclusivamente sugli aspetti importanti, cioè sull’impugnatura e lo scatto, lasciando da parte ogni altro sforzo. Ormai da alcuni anni, tra l’altro, numerose aziende mettono a disposizione gli opportuni strumenti per ovviare a questo disagio: si tratta dei “carichini”, o mag loader per dirla all’americana.
La soluzione più semplice
Alcuni produttori di pistole semiautomatiche, specialmente bifilari, includono già nella confezione di vendita dell’arma il carichino: si tratta nella quasi totalità dei casi di un guscio polimerico che si investe sulla sommità del caricatore, dotato di un dente interno che, spingendo verso il basso il guscio, costringe l’elevatore (o la cartuccia presente su di esso) ad abbassarsi, liberando lo spazio sufficiente a far scorrere senza sforzo la cartuccia successiva al di sotto dei labbri. L’impiego è intuitivo, si appoggia il caricatore su un tavolo o altro appoggio stabile e si manovra il carichino con la mano debole, stringendo intorno al perimetro di esso, per alimentare le cartucce con la mano forte. Non tutti i produttori di pistole, però, includono questo accessorio nella confezione e, ovviamente, il carichino in questione è specifico di misura per i caricatori di quella semiauto. In alcuni casi, poi, il dente di pressione dell’elevatore è sottile e tende a consumarsi abbastanza rapidamente, rendendo in breve inservibile lo strumento. Se si è scelta una marca di pistola sprovvista di carichino di serie, o si desidera un solo carichino per più modelli o calibri di pistole, allora è opportuno rivolgersi al mercato aftermarket. Qui le soluzioni si sprecano e sono per tutte le tasche: uno dei dispositivi più economici e universali, concettualmente molto simile ai carichini forniti dalle aziende ma realizzato con maggior cura, è il Meg loader prodotto dalla italiana Mec-gar (tfc.it, 15,20 euro): è una sorta di “uovo” in polimero, con tre bocchettoni di differente larghezza che si innestano con un attacco rapido per consentire il rifornimento di caricatori monofilari, bifilari standard in 9 mm o .40 o bifilari “large” in calibro .45. La forma ellittica consente una presa ergonomica e il movimento rotatorio che si imprime con la mano, rende molto agevole e rapido il movimento di caricamento delle cartucce.
Ancor più sofisticati
Per chi cerca un prodotto all’insegna del massimo comfort di caricamento e della massima qualità esecutiva (che si traduce in elevata durata nel tempo), uno dei classici internazionali ormai da molti anni è il carichino Up Lula, prodotto dalla israeliana Maglula (brownells.it, cod. 100003052, da 55,10 euro). Sempre universale per la maggior parte delle pistole semiautomatiche full size, ha un dente anteriore (anziché superiore) collegato a un grosso pulsante a molla. Alternando la pressione del pulsante con le dita alla spinta verso il basso, si caricano in modo estremamente veloce e sicuro le cartucce. Il dorso posteriore dello strumento è dotato, invece, di un dente sporgente che consente di scaricare le cartucce dal caricatore senza doverle spingere con le dita. La costruzione polimerica impedisce qualsiasi tipo di danno o deformazione ai fondelli delle cartucce, inoltre è anche disponibile in diversi colori. Ancor più avanzato ed ergonomico è il Caldwell Mag charger (bignami.it, cod. 110002, 64 euro), particolarmente appetibile perché non necessita di appoggiare i caricatori su un piano orizzontale: è infatti dotato sia di una impugnatura a pistola con apposita leva di manovra, sia di un imbocco per il caricatore, con ghiera posteriore per bloccarlo in posizione e, soprattutto, due rulli esagonali eccentrici sui lati per adattare l’imbocco all’esatta dimensione del serbatoio. Le cartucce si inseriscono in una apposita finestra laterale e vengono guidate automaticamente dal dispositivo, senza necessità di provvedere all’allineamento.