Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Regione Veneto n. 7/16 (legge di stabilità regionale), in particolare per quanto riguarda la norma che istituisce un Fondo regionale per il patrocinio legale gratuito a sostegno dei cittadini veneti colpiti dalla criminalità e residenti nel territorio veneto da almeno quindici anni. Secondo il consiglio, infatti, la norma viola il principio di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione e viola altresì le previsioni costituzionali di cui all'articolo 117, comma secondo, lett. h e lett. l), che riservano alla esclusiva potestà legislativa statale la materia dell'ordine pubblico e della sicurezza, nonché la materia dell'ordinamento penale.
In poche parole, la Regione Veneto aveva istituito un fondo per pagare la difesa legale delle vittime di episodi di criminalità che fossero state in qualche modo chiamate a giudizio (per esempio per eccesso di legittima difesa), ma riservandolo solo ai veneti "doc", cioè residenti in regione da almeno 15 anni. Durissima la reazione di Zaia: “Sia chiaro fin d’ora che la Giunta regionale e io personalmente difenderemo fino in fondo il principio di civiltà secondo il quale il cittadino colpito dalla criminalità va difeso e aiutato ad avere giustizia. Lo stesso vale per la difesa del diritto delle nostre polizie municipali e delle nostre forze dell’ordine ad avere quelle tutele che lo Stato non sa o peggio non vuole garantire loro”. “Sono punti cardine del programma – incalza Zaia – incardinati in una legge votata e approvata dal Consiglio regionale. Sappia il Governo, sempre restìo quando si tratta di difendere il diritto all’incolumità dei cittadini e dei tutori dell’ordine, che ho già dato mandato all’Avvocatura regionale di resistere in giudizio contro questa assurdità, per non definirla peggio”. Un'altra norma, che istituisce un Fondo regionale per il patrocinio legale e il sostegno alle spese mediche degli addetti delle polizie locali e delle forze dell'ordine travalica i limiti della potestà legislativa regionale, invadendo l'ambito assegnato dalla Costituzione alla legge dello Stato sia in materia di ordinamento.