Il Sindacato delle guardie giurate chiede a gran voce un intervento da parte di Salvini e Di Maio sul grave problema dei certificati medici per il rinnovo del porto d'armi alle guardie giurate
Il Sindacato autonomo vigilanza privata (Savip) ha diffuso un comunicato nel quale chiede un intervento dei vicepresidenti del consiglio sulla grave questione del rinnovo delle certificazioni di idoneità psicofisica da parte delle guardie giurate, per l’espletamento del loro servizio con l’arma da fuoco.
“I Ministri dell’Interno Salvini e del Lavoro Di Maio devono trovare una soluzione al problema del rinnovo dei porto di pistola delle guardie giurate, un problema creato da scelte poco accorte dai burocrati ministeriali dell’amministrazione della Pubblica sicurezza. Esclusi di fatto i singoli medici della Polizia e militari dal rilascio dei certificati e affidato ogni onere alle strutture pubbliche delle Asl e degli ospedali militari, è stato creato un “collo d’imbuto” che rallenta e rende costosissima la procedura. Le guardie giurate chiedono, pertanto, di avere un trattamento almeno pari a quello dei poliziotti e carabinieri, che non risulta siano “vessati” con così approfonditi controlli biennali. Le guardie giurate, invece, devono sborsare per questi esami tra i 250 e gli oltre 400 euro, in un quadro di mancanza di certezze e discrezionalità assoluta dei medici delle Asl. Ciò comporta non solo imprevedibilità dei tempi per il rinnovo del porto d’armi, ma anche, come avvenuto in taluni casi, la sospensione del rapporto di lavoro (e dallo stipendio) di chi, senza alcuna colpa, non riesce a ottenere le certificazioni mediche in tempo utile. Mentre censuriamo scelte ministeriali compiute da chi non conosce la realtà territoriale, chiediamo che siano sospese queste nuove disposizioni fino a quanto lo stato non si sarà organizzato per dare una risposta efficace e per applicarla non solo alle guardie giurate ma a tutte le professioni per le quali sia richiesto l’uso delle armi”.