Claudio Campiti, che nel dicembre scorso a Fidene (quartiere di Roma) aprì il fuoco contro i partecipanti a una assemblea di condominio con una pistola sottratta al Tiro a segno nazionale (al quale era iscritto), dopo la chiusura ufficiale delle indagini è accusato di quadruplice omicidio volontario aggravato dai futili motivi, tentato omicidio di altre cinque persone e lesioni.
Per quanto riguarda, invece, il presidente del Tiro a segno nazionale di Tor di Quinto e del responsabile dell’armeria del poligono, l’accusa sarebbe invece, secondo quanto riportato dai quotidiani locali, di concorso in porto abusivo d’arma. In particolare il presidente del poligono, secondo gli inquirenti, avrebbe omesso di adottare le cautele necessarie a custodire le armi nell’interesse della sicurezza pubblica e ad impedire che le armi, una volta prelevate dall’armeria, fossero portate fuori dalla struttura. Si contesta, quindi, di aver omesso di adottare prescrizioni e direttive volte a imporre che le armi noleggiate fossero consegnate direttamente sulla linea di tiro.