Il Consiglio federale svizzero ha accettato di recepire la direttiva europea "disarmista", pur di non mettere in discussione il trattato di Schengen. Però…
La Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio nazionale elvetico ha votato, con 15 favorevoli e 9 contrari, per il via libera al progetto governativo che prevede il recepimento anche sul suolo della Confederazione della famosa direttiva europea 2017/853/Ue che, come è noto, introduce restrizioni rispetto alle direttive “armi” del 1991 e 2008. La decisione, che è stata presa per salvaguardare l’applicabilità del trattato di Schengen (sulla libera circolazione di persone e merci) alla Svizzera, ha quindi opposto il rifiuto sia alla possibilità di stralciare dal progetto le disposizioni che in un modo o nell’altro compromettano le tradizioni svizzere in materia di tiro, sia di sospendere la trattazione del dossier finché la Corte di giustizia europea non si sarà pronunciata sul fondamento legale della direttiva sulle armi (come è noto, la Repubblica ceca ha presentato ricorso e la Polonia si è associata). Unico “contentino” concesso dal Consiglio nazionale, la volontà di recepire la direttiva “nel modo più pragmatico possibile a tutela delle tradizioni svizzere in materia di tiro”, ferma sempre restando la possibilità per il popolo elvetico di bocciare in toto la legge con un referendum consultivo. Il recepimento dovrà avvenire entro il 31 maggio 2019.
La questione riguarderà un numero piuttosto elevato di cittadini elvetici, visto che le norme più criticate della direttiva riguardano in particolare le armi demilitarizzate e i caricatori “maggiorati” cioè di capacità superiore a 10 cartucce per carabina e 20 per pistola) e nella confederazione vi è un numero elevato delle une e degli altri, visto che molti cittadini conservano l’arma d’ordinanza anche dopo la fine dell’obbligo del servizio militare, con l’esclusione della possibilità di tiro a raffica. Se e quando la direttiva sarà recepita, costoro dovranno dimostrare periodicamente di essere iscritti a una società di tiro e di esercitarsi “con regolarità”. Cosa si intenda per “regolarità” è ancora tutto da vedere, per gli svizzeri e per tutti gli altri cittadini europei…