Due deputati del Pd, Cristina Bargero e Davide Baruffi, lo scorso 25 febbraio hanno presentato alla Camera un progetto di legge (C3637) che si propone di prolungare il periodo nel quale sia consentita l’attività venatoria sul cinghiale. La motivazione, indicata nel preambolo, è che “Il notevole incremento della popolazione di cinghiali registrato negli ultimi anni provoca considerevoli danni a persone e a cose e, in particolare, numerosi incidenti nella circolazione stradale, con il conseguente, esborso di denaro pubblico per i relativi indennizzi. Il soprannumero di cinghiali determina, altresì, gravi squilibri ecologici, essendo la loro diffusione direttamente proporzionale alla rarefazione di specie protette a causa delle abitudini alimentari che connotano questi ungulati come voraci onnivori. Di qui l'esigenza di ricomporre gli squilibri ecologici in crescente aumento determinati dall'ormai incontrollata espansione della popolazione di cinghiali dovuta, tra l'altro, alla presenza nel territorio di molte regioni, piuttosto che della specie autoctona, a ridotta prolificità, di soggetti di provenienza estera, con prolificità doppia rispetto a quella del ceppo originario. L'estraneità della specie rispetto a quella autoctona esclude qualsiasi preclusione agli interventi di contenimento della sua ulteriore propagazione sul territorio”.
Per questo, il progetto di legge intende modificare l’articolo 18 della legge 157/92, prevedendo la caccia al cinghiale anziché dal 1° ottobre al 31 dicembre oppure dal 1° novembre al 31 gennaio, dal 1° ottobre al 31 gennaio.
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