L’accordo bipartisan raggiunto al Senato degli Stati Uniti, con la collaborazione fondamentale di 10 senatori Repubblicani, risulta di portata storica per la definizione di norme a livello federale che rafforzino la sicurezza sotto il profilo dell’acquisto e della detenzione legali di armi ma, più in generale, sulla prevenzione della violenza con armi da fuoco. Ciò perché, finora, le proposte definite in area Dem si erano infrante contro il muro della maggioranza repubblicana in Senato. Proposte, va detto, che nella maggior parte dei casi includevano misure draconiane come l’abolizione del possesso delle carabine “di aspetto militare”, cosa che ben difficilmente avrebbe superato il vaglio da parte della Corte suprema, peraltro.
L’attuale accordo contiene misure molto meno estreme ma anche, si spera, di maggiore efficacia pratica nel contrastare il fenomeno dei mass shooting e in generale la violenza con armi da fuoco: tra le iniziative oggetto della piattaforma, investimenti per la sicurezza scolastica (proprio le scuole sono normalmente al centro delle mire dei folli in cerca di stragi di massa), ma anche investimenti per i servizi di salute mentale e per i centri di prevenzione dei suicidi, in particolare in ambito scolastico. Per quanto riguarda specificamente la normativa in materia di armi, sono previsti controlli rafforzati sull’acquisto di armi in particolare da parte dei minori di 21 anni e saranno ampliati i cosiddetti provvedimenti “red flag”, con i quali i singoli Stati potranno impedire l’acquisto e la detenzione di armi nei confronti di soggetti che siano stati riconosciuti da un tribunale come pericolosi per sé o per gli altri, in funzione di specifici “indicatori” (red flag, bandiere rosse, appunto) come violenze domestiche e così via.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che si tratta di un passo importante nella giusta direzione, ma ha anche precisato che i provvedimenti sono molto inferiori nella loro portata, rispetto a quanto lui avrebbe desiderato. Ciò nonostante, ha sottolineato come questo accordo, che auspica venga approvato nel più breve tempo possibile, “rappresenti la riforma legislativa in materia di armi più significativa degli ultimi decenni”.