Usa: i federali contro la libertà di parola?

Il dipartimento di Stato americano sta cercando di introdurre durissime restrizioni alla possibilità di diffondere notizie e informazioni sui nuovi modelli di armi e munizioni, che stanno scatenando panico e proteste tra i media specializzati statunitensi e non solo

Il dipartimento di Stato americano sta cercando di introdurre durissime restrizioni alla possibilità di diffondere notizie e informazioni sui nuovi modelli di armi e munizioni, che stanno scatenando panico e proteste tra i media specializzati statunitensi e non solo.

 

Secondo l’interpretazione fornita dalla Nra, che ha lanciato l’allarme, il provvedimento presentato lo scorso 3 giugno e di cui si prevede l’entrata in vigore in agosto, vorrebbe introdurre l’obbligo di richiedere alle autorità federali una autorizzazione preventiva, prima di diffondere notizie tecniche relative alle armi e alle munizioni di nuova produzione. Sempre secondo la Nra, questo obbligo riguarderebbe chiunque e, quindi, costituirebbe una minaccia alla libertà di parola e di espressione, costituzionalmente tutelata. Soprattutto considerando che le pene previste sono a dir poco drastiche: fino a 20 anni di prigione e fino a un milione di dollari di multa. Secondo altri, però, la norma non si rivolgerebbe ai giornalisti specializzati, ai blogger o ai semplici appassionati, bensì alle aziende produttrici, le quali in base a questo provvedimento, dovrebbero richiedere una esplicita autorizzazione federale prima di diffondere (anche e soprattutto ai giornalisti, ovviamente) informazioni tecniche “sensibili”.