Il presidente degli industriali delle armi e delle munizioni risponde ad alcune nostre domande sulle politiche del 4 marzo
Si è fatto un gran parlare di sicurezza, tema giudicato "populista", ma interpretato in modo differente dai diversi schieramenti politici. Come orizzontarsi? Cosa consigliare ai membri di Anpam?
«La sicurezza è al centro della campagna elettorale in corso. Si tratta di un tema delicato e complesso, che troppo spesso viene affrontato ideologicamente. Il tema della sicurezza è questione di cui devono occuparsi i Governi, noi rappresentiamo l’industria e in questa veste parliamo. Posso solo dire che come Anpam ci adoperiamo affinché ci siano dati scientifici per aiutare chi vuole ragionare correttamente sull’argomento senza giocare su qualunquismo e ambiguità».
Si è assistito alla nascita di un nuovo movimento politico animalista e fortemente anticaccia nella coalizione di Centro-destra, il Centro-sinistra non si è esposto, mentre il Movimento 5 stelle appare anch'esso contrario. La scelta è dunque obbligata?
«Facendo la doverosa premessa che Anpam non ha intenzione di dar alcuna indicazione di voto, è evidente che questa campagna elettorale sia riportando in auge, con toni da propaganda, temi che ritenevamo ben superati nel dibattito razionale che dovrebbe avere la politica. Il mio invito a tutti gli appassionati del nostro settore è a verificare e votare solamente candidati che non siano contro il nostro mondo».
L'approvazione in sede comunitaria della revisione della Direttiva armi ha obbligato i partiti a schierarsi, ma la sensazione è che non fosse per niente chiaro cosa si stesse preparando, nella pratica, ai danni di aziende e appassionati. Chiederete ai partiti di lavorare per mitigarne gli effetti all'atto del recepimento?
«Sicuramente esporremo la nostra posizione sul recepimento della Direttiva armi nelle sedi istituzionali competenti, cioè con il ministero dell’Interno».
Con quali movimenti-partiti-schieramenti siete riusciti a instaurare un dialogo, con quali leader o candidati?
«Anpam dialoga con tutte le forze politiche che sono disposte ad ascoltare le nostre posizioni senza pregiudizi e opposizioni e ideologiche. Continueremo a farlo trasversalmente con tutti i candidati aperti al confronto».
Quanto si potranno far valere le esigenze di un comparto importante per il Pil italiano, a parlamento insediato, ammesso che si possibile trovare un governo per il Paese?
«Il nostro comparto rappresenta un fiore all’occhiello dell’industria nazionale, il cui peso a livello economico e occupazionale non può essere ignorato dalle forza politiche. Il prossimo 10 febbraio, all’interno di Hit Vicenza, presenteremo i dati aggiornati relativi al settore: numeri importanti, che testimoniano il valore e il peso specifico del settore, che consegneremo alle istituzioni per le opportune scelte politico-strategiche».