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] Negli anni Novanta del XIX secolo, tutti i principali Paesi stavano adeguando il proprio armamento in conseguenza della repentina evoluzione tecnica in corso. In particolare, per le armi lunghe, l’introduzione dei propellenti senza fumo aveva portato a una generica riduzione del calibro dei proiettili, pensionando ben presto il “lento e pesante” a favore del “piccolo e veloce”. Anche gli Stati Uniti avevano tutte le intenzioni di rimanere al passo con i tempi e, nel 1892, fu adottato il primo fucile di piccolo calibro a polvere infume: il Krag calibro .30-40. L’adozione di un’arma di progettazione straniera sollevò una vasta polemica e non fu ben accolta da tutti gli ambienti militari. La marina, in particolare, giudicò insoddisfacente l’arma, sia per quanto riguarda il calibro sia per il sistema di alimentazione. Per questo motivo, furono indette diverse prove nel corso delle quali furono valutati numerosi progetti. Uno in particolare, il fucile Mannlicher in calibro 6,5 mm, riscosse particolare impressione da parte della commissione esaminatrice, che raccomandò addirittura l’adozione di un calibro 6 mm (.236 pollici) a polvere infume. A quanto pare, tra i motivi della decisione era il fatto che il calibro 6 mm era ritenuto in grado di attraversare la leggera blindatura delle motosiluranti, di recente diffusione. La cartuccia fu messa a punto dalla Winchester che, inizialmente, utilizzò un proiettile incamiciato cilindro-ogivale del peso di 135 grs, spinto alla velocità di circa 750 m/sec. Nel marzo 1894, però, il peso della palla fu ridotto a soli 112 grs, per una velocità di circa 780 m/sec. Le prestazioni di questo nuovo proiettile erano abbastanza significative, considerando che i test a fuoco avevano mostrato una penetrazione di ben 23 pollici (584 mm) nel legno di pino, contro i 250 mm del .45-70 e i 457 mm dell’8 mm austriaco. Mentre veniva messa a punto la cartuccia, proseguivano anche le prove di valutazione delle armi: nell’aprile 1895, furono alla fine selezionati due modelli finalisti, proposti da James Paris Lee e Georg Luger. In un primo momento sembrava che il fucile Luger fosse destinato all’adozione, ma alla fine fu prescelto il progetto Lee, sottoposto ad alcune modifiche finali e adottato come “United States Navy rifle, caliber 6 millimetres, model of 1895”. Il fucile Lee 1895 è particolare sotto molti aspetti: innanzi tutto il calibro, decisamente piccolo per l’epoca (in effetti il Lee è stato il fucile di calibro più piccolo adottato dagli Stati Uniti fino all’M16), poi il sistema di funzionamento a otturatore solo scorrevole e non girevole-scorrevole come nella maggior parte degli altri Paesi (e come per il Krag della fanteria). L’otturatore, infatti, è costituito da un blocco prismatico a sezione grosso modo trapezoidale, dotato di una spalla nella parte inferiore che va a inserirsi in un’apposita sede nella culatta. Per consentire il caricamento dell’arma, sul lato destro è presente una manetta di armamento, collegata a un’asta di rinvio. Arretrando la manetta, l’asta di rinvio costringe la parte posteriore dell’otturatore a sollevarsi, facendo così uscire la spalla di chiusura dalla sede nella culatta. Quando la rotazione è compiuta, l’otturatore è trascinato all’indietro, estraendo il bossolo sparato ed espellendolo. Va notato che l’estrattore non è imperniato direttamente all’ otturatore, ma è costituito da una leva basculante che scorre in una scanalatura del lato sinistro del castello, che funge da estrattore, da espulsore e, in certa misura, da guida per la cartuccia durante la fase di alimentazione. Il serbatoio dell’arma è fisso, monofilare e si riempie per mezzo di piastrine tipo Mauser della capacità di cinque cartucce. Il sistema di percussione è a percussore lanciato e, quando il percussore è armato, l’ otturatore è bloccato in posizione di chiusura. Per scaricare l’arma senza sparare è necessario sollevare un ritegno posto nella parte posteriore sinistra dell’azione. Immediatamente davanti a questo ritegno si trovano la leva della sicura manuale e il nottolino per la rimozione dell’otturatore, per la manutenzione. Questo particolare fu, a suo tempo, il più criticato, perché rimuovendo l’otturatore per la manutenzione ordinaria l’estrattore cadeva semplicemente fuori dal suo alloggiamento ed era facile perderlo. In più, la leva per lo sgancio dell’otturatore sporgeva leggermente dalla parte superiore dell’azione, quindi era possibile un suo azionamento accidentale. Incidenti di questo tipo furono descritti dalle truppe operanti a Guantanamo durante la guerra ispanoamericana e furono addirittura pubblicati sul New York sun del 22 giugno 1898. Un altro difetto, potremmo dire congenito, era costituito dalla canna di diametro troppo piccolo per consentire l’utilizzo di scovoli rigidi. Nel calcio era presente un kit di pulizia costituito da un cordino con l’ attacco per lo scovolo (i kit erano prodotti dalla Bridgeport gun implement company), che però si usurava abbastanza rapidamente. La canna, tra l’altro, soffriva di un’usura precoce a causa della polvere utilizzata per la cartuccia, presentando ben presto l’erosione del throat. Gli organi di mira sono piuttosto semplici: il mirino a lama è spinato al suo supporto e protetto da un tunnel in lamiera. Nella parte posteriore è presente un alzo a ritto con cursore tarato fino a 2.000 yard, con una tacca fissa in posizione abbattuta per il tiro di combattimento esatta per la distanza di 300 yard. Il calcio è a mezza pistola, con calciolo e fornimenti in ferro. È dotato di un corto copricanna in legno, tenuto in sito da una sola fascetta. La baionetta è del tipo a coltello, con lama lunga 210 mm circa (quindi corta per l’epoca). La consegna dei primi 500 pezzi da parte della Winchester fu eseguita nell’ottobre 1896 e i primi reparti a ricevere la nuova arma furono i marine e lo squadrone del Nord Atlantico, nel dicembre 1896. Per la fine dell’anno fiscale 1896 risultavano completati 1.917 esemplari. Il primo contratto con la marina prevedeva un totale di 10 mila fucili, che furono completati e consegnati nel 1897. I fucili di questo primo contratto si distinguono per avere sulla culatta la scritta “U.S.N”, lo stemma di un’ancora e le iniziali “N.C.T.”, relative all’ispettore Nathan C. Twining. In occasione del conflitto ispanoamericano (1898), la marina richiese un ulteriore contratto di 5 mila esemplari, consegnati interamente per la fine del 1898. Rispetto agli esemplari del primo lotto, i fucili del secondo contratto hanno punzonate le lettere “J.N.J” (iniziali dell’ispettore John N. Jordan) e hanno piccole differenze nella forma dei comandi, un percussore di foggia diversa e una vite aggiuntiva sul lato sinistro dell’azione (non presente su tutti). Inoltre, le magliette per la cinghia, originariamente del tipo a sgancio rapido, furono sostituite con magliette fisse simili a quelle utilizzate sul Krag. Un modesto quantitativo di armi fu proposto anche sul mercato commerciale, ma non ebbe il riscontro sperato e la produzione si interruppe prima di raggiungere quota 20 mila. Gli esemplari commerciali sono stati prodotti in due tipologie: la prima è identica a quella militare (distinguendosi, quindi, solo per l’assenza dei punzoni di accettazione), la seconda è di tipo più sportivo, con la calciatura che si arresta a metà canna, pannelli zigrinati sull’impugnatura a pistola e l’alzo militare sostituito da una tacca di mira tipo Buckhorn. Sembra che i fucili prodotti per il mercato commerciale siano stati complessivamente solo 3.300. Il Lee Navy 1895 ebbe una vita operativa decisamente breve, considerando che già nel 1900 cominciò a essere sostituito con il fucile Krag Jorgensen (la sostituzione fu interamente completata nel 1911). In ogni caso, nei pochi anni di servizio conobbe un utilizzo particolarmente intenso: il primo impiego bellico si ebbe in occasione del conflitto ispanoamericano del 1898. Anzi, si può dire che i fucili modello 1895 ebbero un ruolo di primo piano, visto che erano imbarcati in numerosi esemplari sulla nave da battaglia Uss Maine, la cui esplosione nella baia dell’ Avana (15 febbraio 1898) determinò l’inizio delle ostilità da parte americana. I fucili Lee Navy ebbero un ruolo anche nell’insurrezione delle Filippine (1899- 1902) e nella difesa delle legazioni internazionali durante la rivolta dei Boxer in Cina, nel 1900. [
] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di aprile 2005. [
] Produttore: Winchester Messa a disposizione da: Royal armouries, via Cerro 231, 47082 San Clemente (Rn), tel. 05.41.98.81.90, fax 05.41.85.39.43 Modello: 1895 Lee Navy Tipo: carabina a ripetizione Calibro: 6 mm Lee Navy Funzionamento: otturatore scorrevole con bloccaggio a cuneo inferiore Alimentazione: serbatoio fisso monofilare Numero colpi: 5 Lunghezza canna: 711 mm Lunghezza totale: 1.213 mm Percussione: percussore lanciato Sicura: manuale al fusto Mire: mirino fisso, spinato e protetto da tunnel; alzo a ritto con cursore Peso: 3.800 grammi Numero del Catalogo nazionale: arma importata prima del 1975 Materiali: acciaio al carbonio, calciatura in noce Finiture: brunitura nera semiopaca