L'associazione Zimbabwe professional hunters and guides rende noto che la sospensione della caccia a leone, leopardo ed elefante, proclamata il 2 agosto scorso dal ministero dell'Ambiente di quel paese, è stata cancellata. L'obiettivo del ministero era di fare chiarezza sulla situazione riguardante l'illegale uccisione di due leoni nelle vicinanza del Hwange national park.
Tale sospensione resta operativa solo nei confronti delle farm Antoinette and Antoinette, Railway Farm 31 e Umuguza nonché quelle del Kusile Rural district, dove in realtà è stata sospesa ogni forma di caccia in attesa delle decisioni della magistratura.
"L'incidente ha messo in luce", scrive lo Zphga, "la necessità di adottare quelle riforme che erano state concordate da tutti coloro che sono coinvolti nella caccia in un workshop che si era tenuto otto giorni prima dell'uccisione di Cecil".
Tali riforme consistevano in ulteriori regolamentazioni per rinforzare l'attendibilità e la responsabilità degli operatori nei confronti dell'autorità di gestione del National Parks and Wildlife management. Ogni caccia a leone, leopardo ed elefante dovrà obbligatoriamente prevedere la partecipazione e il controllo da parte di un membro dell'autorità, a spese del proprietario del territorio. Nessun leone con collare sarà più oggetto di caccia. E tutti gli individui coinvolti nella caccia illegale saranno banditi a vita dalla caccia in Zimbabwe.
"Zphga ringrazia il governo dello Zimbabwe per l'efficiente gestione della situazione, consultandosi con gli interessati", conclude il comunicato. "Si scusa per la confusione e gli inconvenienti causati ad alcuni cacciatori presenti in Zimbabwe e per coloro che hanno programmato viaggi di caccia nel 2015. Infine ringrazia coloro che in passato hanno supportato lo Zimbabwe e si preparano a farlo per il futuro".