Le organizzazioni criminali dedite al furto e alla ricettazione di rame e altri metalli e i tanti rottamai e operatori del settore che accettano, spesso incautamente, tutti i tipi di metallo, hanno ricevuto un forte monito da una giornata di azione delle forze di polizia svoltasi contestualmente in molti Paesi europei. L'azione, che ha visto il coordinamento italiano, come action leader, a cura della Direzione Centrale della Polizia Criminale, si è svolta in 16 Stati membri dell'Unione europea, il 27 maggio 2015, ed è stato il risultato di un'iniziativa lanciata durante un incontro presso l'Europol svoltosi il 19 e 20 gennaio 2015.
L'azione è stata sviluppata nell'ambito della priorità della policy Ue di Europol (Empact Opc – Piattaforma Multidisciplinare europeo contro le minacce criminali – organizzata Proprietà crimine) e ha visto il coinvolgimento della rete informale contro il furto di metallo creata durante il semestre italiano di Presidenza dell'Ue.
I seguenti Paesi hanno partecipato all’azione coordinata: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, , Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Regno Unito.
Durante l’action day sono stati effettuati controlli incrociati in tempo reale con le banche dati di Europol che, per l’occasione, ha allestito un coordination center dove gli Stati membri, hanno inviato propri esperti. L’intelligence dimostra che il metallo rubato è spesso trasportato attraverso diversi confini e venduto come rottame, lontano dalla scena del crimine. Le indagini svolte durante questa giornata di azione avranno ulteriore seguito attraverso l’analisi di Europol, al fine di individuare il principale modus operandi e le persone e le bande coinvolte in questo commercio illegale.
Molte organizzazioni criminali sono implicate nel furto su larga scala di metalli. I criminali e i commercianti di rottami che acquistano cavi di rame rubati da linee ferroviarie, energetiche o telefoniche, prendono atto, ancora una volta, che questo tipo di criminalità transfrontaliera è seriamente contrastata. Il reato spesso colpisce le reti di trasporto, di comunicazione e di alimentazione energetica, causando notevoli disagi e i costi connessi alla sostituzione e riparazione dei danni causati spesso superano il valore del metallo rubato.
Le forze dell'ordine hanno effettuato controlli presso i rottamai, nei cantieri, lungo strade di frontiera e binari ferroviari. Sono stati controllati anche numerosi soggetti sospettati di ricettazione.
D'altra parte, inoltre, durante la Conferenza Internazionale "Network against copper theft” svoltasi a Roma il 30 ottobre 2014, è emerso che per combattere e ridurre questo fenomeno, anche in termini di criminalità, bisogna puntare sempre di più sulla cooperazione e sulle azioni combinate, come ad esempio gli "action day".
Le forze di polizia hanno preso parte all’action day nel territorio nazionale complessivamente con 11.883 operatori (suddivisi in 4.750 pattuglie). Sono controllate 31.473 persone (34 le persone arrestate e 312 quelle denunciate a piede libero per 45 casi di furto e 830 altri crimini o violazioni amministrative) e 2.664 aziende operanti nel settore del riciclo dei metalli (c.d. rottamai). Complessivamente sono stati sequestrati 45 mezzi di trasporto, 1.229.511 kg di rame per un controvalore di circa 5.787.308 euro e 44.701 kg di altri metalli (ferro/acciaio, alluminio, piombo, eccetera), per valore di circa 6.394 euro, per un totale di circa 5.793.700 euro.
L’Agenzia delle Dogane ha impegnato oltre 150 funzionari doganali che hanno effettuato 251 controlli, relativi a numerose bollette doganali di importazione ed esportazione riferibili a container e veicoli industriali e traffico veicolare minore. Il quantitativo totale di cascami e rifiuti di rame sottoposto a controllo doganale in occasione dell’Action Day ammonta a circa 900 tonnellate. I porti maggiormente interessati dalle esportazioni e dalle importazioni in data 27.05.2015 sono stati Genova e Ravenna, dove sono state sottoposte a controllo, rispettivamente, 9 e 4 spedizioni di cascami di rame, per un quantitativo pari a circa 360 tonnellate nel caso di Genova e 152 nel caso di Ravenna. Ulteriori controlli doganali sulle spedizioni di rame sono stati effettuati presso gli uffici delle dogane di Trieste, Como, Napoli, Bari e Brindisi, per un quantitativo complessivo superiore a 300 tonnellate. Per la preparazione degli interventi di controllo negli spazi doganali sono state condotte. Gli accertamenti sono ancora in corso.
Sono stati eseguiti numerosi arresti e sequestri anche negli altri Paesi europei.