Il titolatissimo coreano non sbaglia nella gara più attesa. Giordano va vicino alla finale, ma non basta. Monna invece chiude 5° nel contest riservato agli juniores
Se c'era una gara che il popolo coreano aspettava più di tutte era sicuramente questa e il beniamino numero uno di casa non ha deluso.
Dopo sei medaglie d'oro olimpiche (4 ori e 2 argenti), tre medaglie iridate (2 ori, 1 bronzo), Jongoh Jin non tradisce nella finale di pistola ad aria compressa andando a prendersi il gradino più alto del podio. L'asiatico in una finale thriller riesce a imporsi allo shoot off dopo un testa a testa clamoroso contro il russo Artem Chernousov. Entrambi a quota 241,5 – dopo i 24 colpi previsti dal regolamento – i due si sono misurati nel colpo di spareggio: 10,3 per Jin, soltanto 9.5 per l'europeo.
Il bis consecutivo, dopo i Mondiali di Granada 2014, è quindi servito a un pubblico che festante ha acclamato uno dei più grandi interpreti di sempre della pistola internazionale. Per Chernousov comunque la gioia di una medaglia d'argento, dopo l'oro vinto nel Mixed Team assieme alla compagna di squadra Batsarashkina. Il bronzo invece è andato all'altro coreano presente in gara: quel Daemyung Lee che, con lo score conclusivo di 220,6 si candida ad essere l'erede di Jin.
In casa Italia vi sono da annotare il 17esimo posto di Giuseppe Giordano, il 34esimo di Dario Di Martino e il 55esimo di Mauro Badaracchi.
Fra gli juniores, nella medesima specialità, a imporsi invece è stato l'indiano Chaudhary Saurabh. Totalizzando il record del mondo di finale per la categoria, il classe 2002 si è messo alle spalle il padrone di casa Hojin Lim (243,1 pti) e il suo connazionale Arjun Singh Cheema (218,0 pti); mentre in quinta piazza si è installato un positivissimo Paolo Monna (178,3 pti).
Simone Saravalli e Andrea Morassut si sono classificati infine rispettivamente in 27esima e 49esima piazza