Inizia la discussione in Commissione giustizia del Senato per i ddl in materia di legittima difesa. Il testo "base" sarà quello presentato dal leghista Massimiliano Romeo
È stato assegnato ieri alla commissione giustizia del Senato il “pacchetto” di disegni di legge presentati dalle forze politiche nell’attuale legislatura per la modifica della normativa sulla legittima difesa. Il relatore è il presidente della commissione, il senatore leghista Andrea Ostellari e fonti governative avrebbero dichiarato che la bozza di sintesi dei vari ddl sull’argomento riprenderà in gran parte i contenuti del ddl presentato dalla Lega tramite il senatore Massimiliano Romeo. Gli altri testi in discussione sono quello di iniziativa popolare a suo tempo concepito dall’Italia dei valori, due presentati da Forza Italia e uno di fratelli d’Italia. Il ddl Romeo (n. 652) è stato presentato pochi giorni fa, più precisamente il 12 luglio, a firma dei senatori Romeo, Ostellari, Candura, Pellegrini e Pillon e ripropone i contenuti del ddl presentato dalla Lega tramite il senatore Gian Marco Centinaio lo scorso 9 maggio, che risulta essere stato ritirato il 26 giugno.
Ma cosa dice il ddl Romeo? In sostanza si propone di aggiungere all’articolo 52 del codice penale (dedicato alla legittima difesa) un ulteriore comma, nel quale si afferma che “si considera che abbia agito per difesa legittima colui che compie un atto per respingere l’ingresso o l’intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell’immobile, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di una o più persone, con violazione del domicilio di cui all’articolo 614, primo e secondo comma, ovvero in ogni altro luogo ove sia esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”.
In sostanza, quindi, il ddl in questione si propone di introdurre nella normativa sulla legittima difesa una presunzione di legittimità nel momento in cui si verifichino determinate condizioni ben precise, consistenti innanzi tutto nella violazione del domicilio o della sede di lavoro da parte di un intruso, e poi dalla necessità di respingere tale intrusione nel momento in cui vi siano violenza o minaccia dell’uso di armi da parte di una o più persone.
Il ddl si propone inoltre di inasprire le pene previste per il furto in abitazione e il furto con strappo, in modo da evitare che la concessione delle attenuanti generiche possa portare con eccessiva facilità alla sospensione condizionale della pena, sospensione tra l’altro che si prevede che per poter essere concessa debba essere subordinata al risarcimento del danno nei confronti della vittima.
Per quanto riguarda le reazioni politiche, quella più significativa è stata da parte di M5S, cioè il movimento attualmente al governo insieme alla Lega: "In considerazione della delicatezza della materia trattata, della complessità e dell'impatto a livello sociale è necessaria un'analisi approfondita delle norme esistenti, dei testi presentati con attenzione e con saldi riferimenti nella giurisprudenza. Ciò è doveroso per il Movimento 5 Stelle, così da rendere la legge realmente efficace ma nella piena sicurezza dei cittadini. Il nostro sarà un lavoro scrupoloso, di sintesi e ragionato nel solco delle garanzie Costituzionali, senza muoversi sull'onda emotiva", ha affermato il senatore M5s della commissione Giustizia Francesco Urraro.
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