In pedana con il lutto al braccio
Clamorosa protesta delle squadre italiane di Skeet e Trap nei confronti della federazione internazionale, che ha sospeso per tre anni il presidente Fitav, Luciano Rossi, bloccando la sua corsa alla presidenza della Issf
Scendere in pedana con il lutto al braccio. È questa l’iniziativa presa da alcuni dei tiratori impegnati nella terza prova di Coppa del mondo, al via oggi con le gare di Skeet, per protestare contro la sentenza emessa dal comitato etico dell’organismo internazionale nei confronti di Luciano Rossi, presidente della Federazione italiana Tiro a volo e vice presidente della stessa Issf. A fine aprile, è stata ufficializzata la sospensione dello stesso Rossi dall’attività dirigenziale, amministrativa e sportiva legata al mondo del tiro per un periodo di 36 mesi e, di fatto, è stata bloccato nella sua rincorsa per la carica di presidente della Issf nell’assemblea elettiva in programma il prossimo 1° dicembre. A quanto pare, i vertici della Issf hanno mal digerito le forti critiche mosse da Rossi per l’esclusione del Double trap dal programma olimpico e per l’idea di stravolgere questo sport con l’inserimento del tiro laser ai danni delle armi tradizionali. La notizia ha fatto velocemente il giro del web e ha suscitato stupore e contrarietà da parte di tiratori e dirigenti in molte parti del mondo, concretizzatisi nella clamorosa iniziativa di indossare una fascia nera al braccio durante la gara a Malta. La protesta è nata spontaneamente sui social da un’idea di vari tiratori e ha velocemente raccolto consensi, primo fra tutti quello dei componenti della nazionale azzurra di Skeet del direttore tecnico, Andrea Benelli, ai quali si uniranno quelli di Fossa olimpica del direttore tecnico, Albano Pera. Con gli azzurri, indosseranno la fascia nera del lutto al braccio anche i tiratori delle squadre di Santo Domingo e del Qatar, ai quali se ne uniranno altri.