Terminata la stagione agonistica – con le Finals di Coppa del Mondo tenutesi a Nuova Delhi – la Issf si è ritrovata insieme ai suoi rappresentanti, ai tecnici, agli atleti e alle commissioni tecnico-sanitarie, in quel di Monaco di Baviera, per il consueto Workshop di fine anno.
Giunto alla 15esima edizione, il meeting è stata l'occasione per fare luce sulle scelte future che la Federazione Internazionale vorrebbe prendere al fine di proiettarsi verso Tokyo 2020 e non solo.
Fra i 90 delegati accorsi in Germania, per l'Italia del tiro a volo erano presenti Albano Pera, tecnico azzurro di Trap e componente del Coach advisory committee, Daniele Ghelfi, componente dello Shotgun committee, e Francesco Fazi, componente della Commissione medica.
Nella discussione messa sul tavolo dai vertici mondiali del tiro sono rientrati anche temi quali i calendari delle competizioni internazionali e alcune modifiche ai regolamenti fino a oggi utilizzati nelle gare, proposte dal Comitato esecutivo della Issf dell’inizio di questo mese.
Per spiegarli al meglio, la Fitav ha deciso di farsi aiutare direttamente da chi era presente sul luogo, ovvero Albano Pera.
A partire dal nuovo anno cambierà la formula di gara per le donne, in cosa consiste la novità introdotta?
“Seguendo il criterio della parità di genere, le donne gareggeranno sulla distanza di 125 piattelli più finale, anziché i 75 più finale attuali, esattamente come fanno i colleghi uomini. Visti gli alti numeri di partecipazione e l’impossibilità di completare la competizione in sincrono, il primo giorno inizieranno con i primi 75 piattelli di qualifica le donne, che nel secondo proseguiranno con altri 50 piattelli di qualifica e la finale. Contestualmente, nel secondo giorno gli uomini inizieranno con 75 piattelli di qualifica e proseguiranno nel terzo giorno con gli ultimi 50 e la finale. Ancora non è stato stabilito se l’alternanza sarà esattamente questa, ma nella sostanza il paradigma è questo. Per quanto mi riguarda sono molto soddisfatto di questo cambiamento. Era da molto tempo che, insieme al presidente Rossi, lo stavamo sollecitando e finalmente siamo stati ascoltati”.
Di conferma, piuttosto che si novità, si tratta per quanto riguarda il regolamento della gara del Mixed team di Trap che, finalmente, dopo un anno di sperimentazione sembra aver finalmente trovato una definizione. Come si gareggerà?
“Nelle qualificazioni ogni Team affronterà tre serie, ovvero 75 piattelli per ognuno dei tiratori, al termine delle quali si stilerà una classifica provvisoria sulla distanza di 150 piattelli. Le prime sei squadre accederanno alla finale. I tiratori si alterneranno in pedana ogni 5 piattelli e arrivati alla soglia dei 25 piattelli si eliminerà la squadra con il punteggio più basso. Si procederà con altri 5 piattelli e a 30 si deciderà la quinta classificata, a 35 la quarta e a 40 la terza. Le due squadre rimaste si cimenteranno in altri dieci piattelli per determinare la prima e la seconda posizione. Così come per l’aumento del numero dei piattelli della gara femminile, anche in questo caso posso dirmi soddisfatto di questa definizione, anche perché questa formula nasce da una mia proposta alla Issf”.
Fin qui le regole che, a partire da gennaio 2018 saranno operative. Ma nel workshop sono state analizzati altri due aspetti importanti, che sono stati oggetto di proposta di modifica ma ancora da ratificare nelle sedi opportune.
Il primo riguarda il criterio di assegnazione delle carte olimpiche per l’accesso ai Giochi, che dovrà essere validato dal Comitato tecnico del Cio.
Come si andrà a Tokio 2020?
“A partire dai Giochi asiatici ci sarà lo stesso numero di carte per gli uomini e per le donne nei cinque eventi del Tiro a volo (Trap maschile e femminile, Skeet maschile e femminile, e Coppia mista di Trap ). Questo aumenta le possibilità di qualifica per le donne ma, per compensazione, diminuiscono per gli uomini.
In ogni evento individuale ce ne saranno in palio 29 e noi potremo conquistarne un massimo di due per evento tra le 13 aperte a tutto il mondo (quelle in palio nelle Coppe e al Mondiale) e tra le 4 riservate al nostro continente.
Inoltre è stata ventilata la possibilità di assegnare una carta per ogni evento in base al ranking mondiale (stilato in base ai piazzamenti e ai punteggi ottenuti da tutti i tiratori nelle competizioni internazionali). A differenza di quelle conquistate nelle gare, assegnate alle nazioni e non ai singoli tiratori, questa carta sarà personale e non cedibile. Ovviamente resta fermo il criterio di base per cui ogni nazione potrà qualificare un numero massimo di due tiratori o due tiratrici in ogni evento che, di fatto, esclude dalla nuova assegnazione quelle che avessero già ottenuto tutti i pass.
Il processo di qualifica per il Mixed team è semplicissimo perché c’è solo un’opportunità per qualificarsi: bisogna classificarsi al 1° o al 2° posto nel prossimo Mondiale di Changwon.
Nessun’altra possibilità di qualifica per il Mixed team è prevista.
Ogni Nazione potrà iscrivere al mondiale un massimo di due squadre, ma solo una potrà vincere le carte in palio. Quindi, in caso le due squadre della stessa nazione fossero prima e seconda, le carte andrebbero alla prima e alla terza.
Alle Olimpiadi ogni nazione potrà iscrivere un massimo di due squadre, prendendo gli atleti dai qualificati individuali e dai qualificati nella gara mista”.
Argomento di un acceso dibattito è stata, infine, la possibile nuova cadenza biennale dei Campionati del mondo. Al momento il Tiro a segno ne ha uno a quadriennio (due anni dopo l’anno olimpico) e il Tiro a volo uno all’anno con la sola eccezione di quello olimpico (ovvero tre a quadriennio).
In sostanza, in base alla proposta del Comitato esecutivo che dovrà essere discussa in sede di Assemblea elettiva alla fine del mese di novembre 2018, in futuro i Mondiali potranno essere svolti con cadenza biennale, alteranti con le cadenze olimpiche e divisi tra Senior e Junior (Es: Mondiali Senior 2021-2023-2025 etc… e Mondiali Junior 2022-2024-2026 etc…).
La miccia è stata accesa dallo stesso Pera che, non trovando la rassegna iridata nel calendario 2019, ha chiesto spiegazioni in merito
“Questa proposta mi sembra ridicola. Da sempre abbiamo celebrato i nostri Mondiali con cadenza annuale ed hanno rappresentato il momento più importante di ogni stagione, sia dal punto di vista tecnico generale sia da quello personale di ogni tiratore e ogni tiratrice, che nella preparazione di quella gara ha sempre trovato la motivazione per affrontare al meglio il resto della stagione. Facendone uno ogni due anni, oltre a perdere un’importante occasione di visibilità per uno sport che, al contrario, ha bisogno di più esposizione, si rischia di demotivare gli atleti dilatando enormemente i momenti di acme agonistica. Tra l’altro, per sciogliere la riserva si dovrà aspettare la fine del prossimo anno, quindi una gara importante come quella del 2019 dovrà essere organizzata in pochi mesi, cosa folle, a partire da chi dovrà organizzarla fino arrivare a chi dovrà affrontarla senza aver avuto il tempo di programmarla. Insomma, mi sembra che abbiano poca chiarezza e siano abbastanza confusi su quella che dovrà essere l’operatività dei prossimi anni”.
Contrario a questa modifica anche il presidente della Fitav Luciano Rossi, vice presidente Issf: “Sfortunatamente per un problema di salute non ero presente a Monaco in occasione del Comitato esecutivo svoltosi a inizio novembre e, a tutt’oggi, non ho ancora ricevuto un verbale dell’incontro. Durante il Workshop del fine settimana passato abbiamo evidenziato la necessità di alcune correzioni di tiro riguardo a diverse questioni e speriamo che vengano prese in considerazione. Riguardo al discorso della cadenza dei Mondiali, sono di orientamento opposto rispetto alla proposta che è stata avanzata. Oltre a mantenere l’attuale formula dei tre Mondiali nel quadriennio per il Tiro a volo, credo che ci sia la necessità di aumentare la frequenza di quelli del Tiro a segno, attualmente quadriennale. Le rassegne iridate portano visibilità al nostro sport e, insieme a essa, la possibilità di ricevere attenzione da parte di aziende del settore e sponsor. Inoltre, i risultati ottenuti nelle gare internazionali, Mondiali ed Europei, concorrono a determinare i contributi dei Comitati olimpici a ogni Federazione nazionale. Questo tipo di argomenti necessita di una riflessione approfondita, che coinvolga le Federazioni, gli atleti, le aziende del settore, e non può essere sviscerato in occasione di una Assemblea come quella del prossimo anno, nella quale sono in ballo cose importanti come il rinnovo delle cariche direttive. Meglio sarebbe stato procedere con l’assegnazione per il 2019, per la quale anche noi, insieme a altre nazioni, abbiamo formalizzato una candidatura, e poi ragionare con più tranquillità riguardo gli appuntamenti futuri. Questo stallo determina incertezza che non fa bene al nostro movimento”.
Foto: FITAV