Una prima dichiarazione del presidente Trump sembra scongiurare l'approvazione immediata di norme anti-armi. Ma nel frattempo, i titoli collegati in borsa volano
Dopo la strage di Las Vegas, si moltiplicano ovviamente le pressioni sul Congresso e sulla Casa bianca perché vengano introdotte restrizioni sull’acquisto di armi negli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump, tuttavia, ha rilasciato una prima dichiarazione nella quale ha affermato che la strage di Las Vegas non sposta l’ordine delle priorità presidenziali: “parleremo di legge sulle armi con il passare del tempo”. Trump ha commentato l’azione insensata compiuta da Steven Paddock argomentando che “era un uomo malato, un uomo pazzo. Molti problemi, immagino”.
Intanto, il mercato azionario evidentemente crede nell’imminenza di restrizioni in materia di armi e, come già era accaduto all’indomani dell’elezione di Barack Obama al primo mandato, i titoli delle aziende armiere hanno subìto un deciso rialzo: il titolo di Ruger è salito del 3,23 per cento, quelli del fondo di investimento American outdoor brands, proprietario di Smith & Wesson, del 4 per cento. Il motivo del boom azionario è legato alla prevedibile corsa all’accaparramento prima che cali la scure delle nuove restrizioni.