Lo star system statunitense e, più in generale, gli “opinion leader” del Paese a stelle e strisce si sono rapidamente schierati dopo la strage di Las Vegas: da Ariana Grande a Lady Gaga, da "mister Facebook" a Hillary Clinton
Lo star system statunitense e, più in generale, gli “opinion leader” del Paese a stelle e strisce si sono rapidamente schierati dopo la strage di Las Vegas: il concerto è iniziato con Mark Zuckerberg, creatore e amministratore delegato di Facebook, che ha commentato: “È difficile pensare alle vittime della sparatoria a Las Vegas. È difficile pensare al perché non rendiamo più arduo per qualsiasi persona commettere una tale azione”.
Gli ha fatto eco la nota cantante Lady Gaga, osservando che “il sangue è sulle mani di coloro che hanno il potere di fare le leggi”.
L’attore Mark Ruffalo ha invece sfruttato Twitter per incoraggiare le persone ad aderire ad Everytown, un movimento che si batte per la fine della violenza delle armi e che lavora per fare pressione sui legislatori. Nel suo tweet l'attore ha scritto: "Oggi piangiamo per Las Vegas, domani combatteremo per loro".
L’intervento più “specifico” (anche se, occorre dirlo, completamente fuori bersaglio) è quello della ex candidata alla presidenza Hillary Clinton, che ha twittato come “molte vite siano state risparmiate grazie al mancato utilizzo del silenziatore”, sottolineando il fatto che proprio in questi mesi vi sia un dibattito sulla deregulation di questo tipo di strumenti (già da anni liberi e consentiti in molti Stati dell’Unione).