Lo dice Nicola Perrotti, presidente Una dopo l’incontro tra ministero dell’Ambiente e Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise a seguito dell’incursione dell’orso "Mario" in una abitazione di Villavallelonga.
“La salvaguardia dell’orso marsicano passa attraverso una gestione condivisa delle operazioni di tutela di questa specie, tanto fragile quanto fondamentale sia per l’equilibrio di biodiversità, sia per il legame identitario e simbolico che la associa a quei territori. L’esigenza di collaborazione tra parco, associazioni, cittadini e istituzioni locali, emersa dall’incontro di oggi al ministero dell’Ambiente, va quindi nella giusta direzione e Una parteciperà concretamente a questo percorso seguendo le direttive del protocollo d’intenti sottoscritto giovedì scorso con il Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise”. È positivo il commento di Nicola Perrotti, presidente della Fondazione Una onlus, sull’esito della riunione svolta stamattina presso il ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare tra la presidenza del Parco e la direzione generale Protezione Natura, incentrata sull’incursione dell’orso marsicano ribattezzato "Mario" in un'abitazione di Villavallelonga, in provincia dell’Aquila.
“Per tutelare al meglio una specie a rischio estinzione come quelle dell’orso marsicano", continua Perrotti, "è necessaria la compartecipazione di tutti gli attori protagonisti della filiera ambientale, compreso il mondo venatorio. Il problema degli orsi cosiddetti "confidenti", quelli che con più facilità si avvicinano ai centri abitati alla ricerca di cibo, va affrontato, infatti, attraverso la sinergia progettuale e operativa di tutti coloro che vivono il territorio boschivo con passione e assiduità. Tra questi un ruolo importante possono svolgerlo i cacciatori, che devono diventare sentinelle di tutela degli orsi, collaborando con l’ente Parco non solo attraverso una condivisa riduzione dell’impatto dell’attività venatoria sulla specie, ma anche mediante segnalazioni tempestive di avvistamenti di orsi in territori troppo vicini ai centri abitati”.