Virgilio ha dedicato uno speciale all’argomento più “hot” del periodo, cioè il rapporto tra gli italiani e le armi. La chiave di lettura “sembra” diversa dal solito, nel senso che ci si sofferma sulla percentuale di italiani armati in funzione delle città capoluogo di provincia, ma alla fine si va sempre a cadere sull’ormai trito e ritrito luogo comune (del tutto falso): cioè quello che gli italiani “fingono” di acquistare un’arma per scopi venatori o sportivi, mentre invece “in realtà” la vogliono per difendersi e, di conseguenza, la loro richiesta sarebbe “un sotterfugio”. Non possiamo fare a meno di contestare, per l’ennesima volta, questa palese falsità: qualsiasi sia il motivo per il quale si decide di avere un’arma in casa, i documenti e i requisiti necessari sono assolutamente sempre gli stessi e sono rigorosi. Diverso è il discorso per i pochi (pochissimi, ormai) autorizzati a portare l’arma carica fuori di casa, che necessitano del cosiddetto “giustificato motivo”.
Secondo lo speciale di Virgilio, Milano e Torino sono le città nelle quali vi sono più cittadini armati, seguiti a breve distanza da Roma. Il dato, ricavato da una ricerca Eurispes, dà conto del fatto che i milanesi detentori di almeno un’arma sono il 7 per cento della popolazione, cioè 300 mila individui. A Torino le percentuali sono le medesime (“preoccupanti”, secondo l’articolo), mentre a Roma i cittadini armati sono il 6,7 per cento del totale. Sempre secondo il sondaggio Eurispes, solo 8 italiani su 100 ammettono di aver acquistato un’arma perché si sentono poco sicuri.
Per leggere l’articolo originale, CLICCA QUI.