È stata diffusa oggi ai presidenti di Tsn la circolare Uits sul tesseramento 2017. Per quanto riguarda i certificati medici da richiedere ai soci volontari non agonisti, non solo l'Unione non è in alcun modo tornata sulle proprie (illegittime, a nostro avviso) posizioni, ma anzi ha, se possibile, calcato ulteriormente la mano. Infatti, per i soci volontari è richiesta "una certificazione rilasciata dal medico di famiglia attestante che il soggetto non presenta controindicazioni in atto alla pratica di attività non agonistica di tiro a segno, con allegato il certificato anamnestico sottoscritto dal richiedente e controfirmato dal medico di famiglia (ex DM 28 aprile 1998)". In pratica, l'unione prosegue imperterrita nella sua richiesta del certificato di "sana e robusta costituzione" ai praticanti il tiro non agonistico, malgrado il Coni (ente vigilante per le questioni sportive) abbia precisato chiaramente che non è dovuto; inoltre, il certificato medico che si richiedeva negli anni precedenti, attestante l'assenza di vizi che potessero diminuire anche temporaneamente la capacità di intendere e volere, è stato sostituito dal certificato anamnestico, che tra l'altro dovrà essere obbligatoriamente prodotto anche da chi sia in possesso di un porto d'armi per caccia o Tiro a volo (a parte il primo anno di rilascio del porto d'armi, bontà loro). La questione è meno "sottile" di quello che può sembrare a prima vista: infatti, mentre negli anni precedenti si poteva eventualmente "trattare" con il medico di famiglia per fare in modo che la dicitura relativa all'assenza di vizi potesse essere inclusa nella dichiarazione di "sana e robusta costituzione", pagando quindi un unico certificato, adesso invece i certificati da produrre dovranno necessariamente essere due: quello di sana e robusta costituzione e l'anamnestico. Con costo doppio (anzi, più che doppio in alcune regioni). C'è poi anche il problema che il rilascio del certificato anamnestico è previsto in specifiche disposizioni normative, per casi specifici (rilascio della patente di guida, rilascio del porto d'armi eccetera). È anche possibile che un medico di base possa rifiutarsi (legittimamente) di rilasciarlo per ulteriori attività non previste dalla legge. C'è poi sempre la questione del paradosso secondo il quale a un iscritto in possesso di porto d'armi la legge riconosce la facoltà di acquistare armi e munizioni per sei anni senza dover produrre certificati medici, mentre per usare tali armi deve produrre un certificato all'anno.
Dalla padella alla brace!
La circolare Uits sul tesseramento 2017 appesantisce ulteriormente gli oneri per i soci volontari, sotto il profilo dei certificati medici: ci vuole l’anamnestico!