Si è concluso in Danimarca, sui terreni dello Jutland settentrionale, attorno alle città di Dronninglund e Aalborg, il 38° Campionato del mondo per cani da ferma e il Campionato del mondo S. Uberto. È stata la pioggia a caratterizzare questa edizione sin dal giorno dell’inaugurazione, cadendo in modo pressoché continuo per tutta la durata del campionato e concedendo un po’ di tregua soltanto l’ultimo giorno, accompagnata da vento e basse temperature. Un meteo che ha condizionato senza dubbio le prestazioni di conduttori e ausiliari dei 18 Paesi partecipanti. L’Italia si è presentata con una nutrita schiera di concorrenti, selezionati nelle diverse specialità dai giudici Berlingozzi, Bovicelli e Ceccanti per la Caccia pratica; e da Colucci, Ottaviani e Pulcinelli per il S.Uberto, con la collaborazione di Luigi Chiappetta. La Caccia pratica continentali vedeva schierati Gianni Calcinai, Vittorio Cosentino, Mauro Pezzulli e Domenico Riverso; la Caccia pratica inglesi Alessandro Borgnoli, Mirko Caramanti, Marco Mori e Stefano Pianigiani. Nel S.Uberto sono scesi in campo Fabrizio Muccioli e Gregorio D’Ambrosio per gli uomini, Elisa Mambelli e Elena Villa per le donne. Ad accompagnare i nostri portacolori, il presidente nazionale della Federcaccia, Gian Luca Dall’Olio, con il vicepresidente delegato alle attività sportive, Antonio D’Angelo. Presente anche il segretario del comitato organizzatore, Domenico Coradeschi.
Nel S.Uberto sono state proprio le donne a riportare l’unico successo in una specialità che ci vede da sempre protagonisti, con un meritato oro a squadre, frutto delle prestazioni personali delle due concorrenti. Un bel turno con due incontri purtroppo non conclusi dall’abbattimento per la Villa e due abbattimenti con riporto per quello della Mambelli. Alle spalle di quella italiana, si sono piazzate le squadre della Svezia, seconda, e dell’Inghilterra. Per il S.Uberto donne individuale, vittoria dopo il barrage per la svizzera Simone Meili, che incontra e abbatte il selvatico salendo così sul gradino più alto davanti alla svedese Janice Lundstrom, che aveva chiuso il turno con un selvatico abboccato dal cane, e all’inglese Sara Chichester.
Diversa la situazione nella S.Uberto uomini dove la bella prova del giovane Gregorio D’Ambrosio non è purtroppo stata sufficiente a portarci una medaglia. Gregorio, infatti, primo della sua batteria con due abbattimenti e due riporti perfetti, ha visto ribaltarsi la situazione all’ultimo turno, superato dalla prova del sammarinese Giancarlo De Luigi che, al successivo barrage, ha regolato anche gli altri concorrenti, disegnando una classifica che lo ha visto Campione del mondo davanti ai croati Zoran Postic e Elvis Gospic. Turno sfortunato per l’altro nostro portacolori, Fabrizio Muccioli, che si presentava in Danimarca come campione in carica: purtroppo non è riuscito a portare a casa un risultato all’altezza del suo impegno e della sua esperienza. Niente di fatto anche nella classifica a squadre, che ha visto al primo posto la Croazia, seguita dalla Germania e dalla Norvegia. Una nota la merita ancora D’Ambrosio, che con la sua prestazione e con la sportività dimostrata dentro e fuori dal campo di gara ha confermato la bontà della scelta della Federcaccia di riservare un posto ai Mondiali a un under 30, convinta della necessità di affiancare all’esperienza la forza e l’entusiasmo della gioventù.
A causa delle disposizioni legislative sugli animali in vigore in Danimarca, relative al taglio delle code, non era prevista quest’anno la S.Uberto Spaniel, altra categoria solitamente appannaggio degli italiani.
Nel Mondiale cani da ferma, nella classifica individuale inglesi, al primo posto si è piazzata la tedesca Nina Paul-Wollmann, col setter inglese Solid Gold’s Yoga; vicecampione del mondo è il bravo Mirko Caramanti col setter inglese Atos; terza di nuovo la svizzera Meili con il pointer Isis. La classifica individuale Continentali vede al primo posto il concorrente della Repubblica ceca Petr Zoubek, con il kurzhaar Arko. Ancora vicecampione del mondo un italiano, Mauro Pezzulli con il kurzhaar Zemur, che al barrage ha battuto lo spagnolo Emiliano Rodiguez Garcia, terzo col breton Goku. Nella classifica a Squadre, campioni del mondo nella categoria Inglesi gli svizzeri, vicecampione del mondo l’Italia, e terza la Spagna. Altra medaglia d’argento per la nostra squadra anche nella categoria Continentali, dove ci piazziamo dietro la Repubblica ceca e davanti alla Germania.
Anche questa edizione ha portato belle soddisfazioni dunque al nostro Paese, anche se resta un po’ di amaro per alcune occasioni sfuggite. La squadra italiana si è schierata al Mondiale con le eleganti divise messe a disposizione dalla Kalibro.