Il consigliere regionale veneto Sergio Berlato ha diffuso un comunicato nel quale replica, smentendolo, al comunicato diffuso ieri dal consigliere Pd Andrea Zanoni, nel quale si afferma che l'Ispra e la corte costituzionale avrebbero bocciato la caccia in deroga e altre questioni attinenti la caccia nella regione.
"Non vi è dubbio alcuno", si legge nel comunicato, "che il Consigliere del Partito Democratico, Andrea Zanoni, nel sua occupazione quotidiana dedita alla caccia alle farfalle, abbia finito per scambiare lucciole per lanterne dal momento che riporta notizie di assoluta fantasia, scambiando le sue aspirazioni per notizie prive di alcun fondamento. Nell'emanazione del suo ennesimo comunicato stampa, attività che sembra assorbire la totalità del tempo a sua disposizione, il Consigliere Zanoni crede di fornire in anteprima la notizia dell'espressione di un parere dell'ISPRA sulle cacce in deroga in Veneto con il quale, a detta di Zanoni l'ISPRA stesso avrebbe bocciato la possibilità di attivare le cacce in deroga in Veneto. In realtà il parere dell'ISPRA a cui fa riferimento il Consigliere del PD porta la data del 19 aprile 2016 protocollo 23791, con il quale l'ISPRA afferma di non essere in possesso dei dati necessari per poter effettuare il calcolo delle piccole quantità delle specie cacciabili in deroga in Veneto, parere fotocopia fornito dall'Istituto di Ozzano Emilia (Bo) a tutte le altre regioni d'Italia. Il consigliere del PD ignora che il parere dell'ISPRA è obbligatorio ma non vincolante e che spetta alla Conferenza Stato-Regioni, in base a quanto stabilito dall'art. 19bis della legge statale n. 157/92, effettuare la ripartizione dei quantitativi prelevabili in deroga tra le regioni che hanno presentato regolare domanda entro il 30 aprile u.s.. Il consigliere Zanoni afferma il falso quando sostiene che la Corte costituzionale abbia messo in discussione i contenuti delle leggi regionali n. 20/2015 sugli appostamenti precari e n. 11/2016 sugli appostamenti fissi ad uso venatorio, decretando la necessità per entrambe le tipologie di appostamenti di acquisire le preventive autorizzazioni di natura paesaggistica. Ignora il consigliere del PD che il pronunciamento della Corte costituzionale riguarda la legge n. 25 del 2012 che è stata abrogata e sostituita dalle due leggi approvate all'inizio di questa legislatura. Faccia pure tutte le denunce che vuole il consigliere Zanoni dal momento che queste sue denunce faranno la stessa fine di tutte le precedenti con un risultato equivalente a zero. Esilarante il riferimento a fantomatiche sanzioni pecuniarie che incomberebbero sui cittadini veneti, minacce che il consigliere del PD utilizza sistematicamente per intimidire i consiglieri regionali ai quali va invece ricordato che l'Italia non è mai stata chiamata a pagare neppure un euro a causa dei cacciatori del Veneto".