Stephen Petroni, presidente della Fesac (la Federazione europea dei collezionisti di armi), ha diramato un comunicato (in allegato) nel quale esprime la propria delusione per il fatto che il comitato Imco del parlamento europeo, lo scorso 13 luglio, non sia riuscito "a respingere completamente le misure che la Commissione europea ha proposto, senza uno studio sulla valutazione d'impatto e che inoltre violano chiaramente i principi fondamentali di sussidiarietà e di proporzionalità". "Il voto Imco", prosegue Petroni, "non è andato del tutto secondo le aspettative anche se ha introdotto molti cambiamenti positivi. Fesac esprime il proprio apprezzamento per lo sforzo fatto dalla relatrice Vicky Ford, alcuni dei relatori ombra e membri del comitato per eliminare dalla proposta originale della Commissione le parti più oltraggiose, come per esempio la distruzione indiscriminata di pezzi del patrimonio storico custoditi nei musei e dai collezionisti privati riconosciuti. Nei prossimi mesi la fondazione continuerà a collaborare strettamente con la relatrice e le parti interessate al fine di garantire che le misure ingiuste e impraticabili, derivanti dalle posizioni di compromesso che hanno contaminato il testo originale, siano alla fine eliminate dalla legislazione".
Il presidente della Fesac, Stephen Petroni, ha commentato il documento votato lo scorso 13 luglio dal comitato Imco: eliminate le parti più “oltraggiose” del documento originale della Commissione, ma si poteva fare di più