Il 9 aprile scorso sono giunti nella base Al-Udeid in Qatar, i primi B52H dell’Usaf: verranno impiegati nella campagna aerea contro le forze dell’Is in Siria e Iraq. I bombardieri pesanti del 2nd Bomb wing, sono giunti in volo dalla base aerea di Barskdale in Louisiana.
L’Usaf tuttavia, non ha specificato l’esatto numero di B52H che parteciperanno alle operazioni; è dai tempi della Guerra del Golfo (1991) che tali bombardieri strategici non venivano dispiegati in Medio Oriente.
Ufficialmente, si tratterrebbe di una “turnazione” causata dal temporaneo ritiro dei bombardieri B-1B Lancer in gennaio necessaria per un upgrade dei sistemi.
Il generale dell’Usaf Charles Brown Jr, ha dichiarato che i B-52H continueranno a fornire alla coalizione il necessario potere aereo, grazie a una “piattaforma multiruolo” flessibile, capace di impiegare armi di precisione e per lungo tempo a supporto delle necessità dei combattenti a terra, rafforzando gli assetti della coalizione. Aggiunge inoltre: “I B-52H dimostrano la nostra risolutezza nell’applicare una costante pressione contro l’Is e difendendo la regione in qualsiasi altra prossima contingenza”.
Alcuni osservatori viceversa, vedono l’invio delle Stratofortress come una duplice manovra: innanzitutto “psicologica” nei confronti delle forse dell’Is che verranno adesso, “martellate” da un temuto picchiatore; secondariamente, si cercherebbe di validare sul campo l’idea dell’Arsenale volante recentemente anticipata dal segretario della difesa Ashton Carter. Ossia, un aereo non particolarmente sofisticato ma in grado di stivare un vasto arsenale di armi intelligenti e con grande autonomia (e quindi, grande persistenza in area di operazioni) a disposizione di velivoli avanzati o da ricognizione “leggeri” che, designerebbero semplicemente i bersagli affidando all’Arsenale volante il compito di sganciare le armi. Gli attuali jet da combattimento sgravati dal carico bellico e quindi più maneggevoli e con minori consumi (effetto che riduce i rischi con una maggiore autonomia operativa) ma sempre dotati di ottimi e moderni sistemi di osservazione/designazione, insieme agli Uav e agli osservatori avanzati a terra, formerebbero con l’Arsenale volante un “team” imbattibile e con minori costi per sortita.