Carlo Cracco nell’occhio del ciclone per colpa di un piccione. L’ha cucinato durante una puntata di Mastercher andata in onda su Sky, lo scorso 14 gennaio, e gli animalisti dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), non nuovi e gesti eclatanti per cercare visibilità, l’hanno denunciato alla procura della Repubblica di Milano. Per violazione della legge nazione di tutela della fauna selvatica e della direttiva europea 147/2009.
"Nessuno discute che Carlo Cracco sia un grande chef”, sottolinea il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, “ma il fatto che vada in tv a presentare un piatto a base di carne di piccione, che è un animale protetto dalla legge nazionale ed europea rappresenta un reato penalmente rilevante, che non potevamo far finta di non vedere". Lo chef si sarebbe macchiato anche di "istigazione a delinquere avendo lo stesso con la diffusione di tale filmato criminoso istigato altri cittadini a compiere tali crimini".
L’Associazione Cacciatori Veneti – Confavi e FederFauna si sono schierati al fianco di Cracco, offrendogli tutela legale. “Riteniamo imbarazzante”, ha dichiarato il presidente di Confavi Maria Cristina Caretta, “che per garantirsi uno spazio sui giornali alcune associazioni animaliste arrivino addirittura a denunciare alla Procura della Repubblica uno Chef che sta preparando un piatto tipico nel rispetto della legge. La nostra Associazione è pronta a mettere a disposizione dello chef Carlo Cracco i propri legali e i propri esperti non solo per dimostrare che non è stato commesso nessun reato, ma anche per dimostrare l’insofferenza che una parte sempre più preponderante di opinione pubblica nutre nei confronti dell’integralismo animalista la cui pericolosità pare essere fin troppo sottovalutata”.
FederFauna, Confederazione sindacale degli allevatori, commercianti e detentori di animali (che tra i propri iscritti annovera anche allevatori di piccioni), precisa “che il piccione non è un animale selvatico (lo è invece il colombaccio), ma un animale allevato con passione anche in Italia. Carlo Cracco perciò, secondo la Confederazione, non ha commesso alcun reato, anzi, ha contribuito e contribuisce assieme ai suoi colleghi ad ogni puntata della trasmissione, a valorizzare le produzioni italiane animali e vegetali, base delle loro prelibate preparazioni. FederFauna ritiene quindi che la denuncia degli animalisti sia solo una strategia per avere visibilità, mezzo infallibile per poi chiedere donazioni, ma che mai porterà a un procedimento giudiziario. Tuttavia, nella denegata ipotesi che ciò possa avvenire, offre pubblicamente allo chef Cracco l'assistenza dei propri legali”.