Il giorno 15 febbraio ci sarà una mini-audizione del comitato Libe (comitato per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni) in cui saranno sentiti come esperti Michael Benstein, della polizia federale tedesca, su disattivazione e registrazione delle armi e Renaud Bouvet, esperto di esami medici dell'Università francese di Rennes. Quest'ultimo si è lanciato in arditi parallelismi tra la disponibilità di armi da fuoco da parte dei cittadini e il loro utilizzo per commettere suicidio. La tesi (delirante) è che una legislazione più restrittiva possa portare a una diminuzione della mortalità per suicidio!
Ebbene, grazie alle ricerche compiute dal Comitato direttiva 477, sono disponibili i dai relativi alla mortalità per suicidio in tutti i Paesi dell’unione e, sorpresa, i suicidi commessi con armi da fuoco sono soltanto il 2,5 per cento del totale. La parte del leone, si fa per dire, è rappresentata da impiccagione e soffocamento. Ne consegue, quindi, che la disponibilità di armi da fuoco da parte dei cittadini europei è estremamente marginale per quanto riguarda la volontà di suicidio, che viene invece molto più agevolmente perpetrata con mezzi più elementari.
I dati sono disponibili cliccando sull’allegato.
La seduta sarà trasmessa e registrata: http://www.europarl.europa.eu/committees/en/LIBE/home.html