Secondo l’ufficio della Sicurezza pubblica e della sicurezza interna di Houston (Texas), le opzioni possibili in caso di attacco armato sono tre: fuggi, nasconditi o combatti (run, hide, fight). Queste opzioni, scelte da un team nazionale di esperti della sicurezza, sono condensate, spiegate e pubblicizzate sin dal 2012, in un video realizzato l’indomani l’attacco nel cinema di Aurora nel Colorado. Sull’onda emotiva dei fatti di San Bernardino, il filmato (realizzato anche in altre lingue popolari come lo spagnolo ed il cinese) ha quasi raggiunto 4 milioni di visualizzazioni.
Nonostante le probabilità di soccombere a un evento terroristico del genere siano, secondo alcune statistiche, pari a quelle di essere colpite da un fulmine, i cittadini americani (e non solo…) sono oggi estremamente impauriti da queste situazioni catastrofiche, o dalla frequenza di queste. Sempre secondo gli esperti e questa volta, psicologi, essere coscienti dei rischi e sapere come affrontare le emergenze, aiuta a diminuire il panico. Avere un piano, esercitarsi e visualizzare come reagire, è un “modus” militare noto ed efficace: l’obiettivo è di rendere praticamente “automatica” la risposta al pericolo, in modo da limitare le decisioni nel momento dello stress emotivo che, potrebbero risultare errate. Il principio base è: più si è preparati, più si reagisce velocemente.
Fuggi: è meglio conoscere bene tutte le uscite di emergenza più vicine al proprio posto di lavoro ma, ci sentiamo di aggiungere che si potrebbero oggi contemplare anche altri luoghi pubblici di ritrovo… e al primo rumore di spari, abbandonare velocemente l’edificio, allertando tutte le persone che si possono incontrare sul cammino di allontanarsi evitando di farsi rallentare dalle persone esitanti, abbandonate senza esitazione ogni oggetto personale dietro di voi: niente vale la vostra vita. Una volta fuori e in sicurezza, solo allora, chiamare immediatamente le forze dell’ordine.
Nasconditi: se si è impossibilitati a lasciare l’edificio, nascondersi preferibilmente in una stanza che abbia una porta con serratura bloccabile, spegnere le luci, barricare la porta con oggetti pesanti, silenziare i propri cellulari, stare calmi. Se si rimane intrappolati nel luogo della sparatoria, sdraiarsi al suolo e offrire quindi, il minor profilo di bersaglio possibile, un ulteriore aggiornamento è certamente…fingersi morti. Attendere l’arrivo delle forze dell’ordine e ricordarsi che: i primi ad entrare sulla scena sono le squadre “tattiche” il cui compito è “bloccare” il terrorista o i terroristi e non di evacuare i civili o i feriti. Per questi arriverà immediatamente al seguito una seconda squadra. Pertanto, nei confronti della prima squadra: non fate movimenti bruschi, tenete le mani bene in vista, non intralciateli, se interrogati o in grado di fornire dettagli importanti sulla sparatoria, fatelo; all’arrivo della seconda squadra, seguite gli ordini che vi vengono dati, tenete sempre le mani bene in vista o in alto quando uscite, potreste inoltre venire momentaneamente bloccati per le verifiche di identità.
Combatti: se le due precedenti opzioni non sono applicabili o hanno fallito, combattete per la vostra vita. Prendete qualsiasi cosa possa essere una arma di emergenza e possa ferire seriamente o uccidere il terrorista: un estintore, una sedia, una spranga, una penna robusta o anche il cellulare e, aspettate il momento di esitazione del terrorista o il momento in cui…ricarica le armi. Non sarà una scazzottata da ragazzini: si tratta di qualcuno che è pronto a uccidervi. Inoltre: non interrompete il combattimento sino a quando l’opponente non sarà tramortito o ucciso. Ci si può organizzare e se si ha il tempo per esempio, se si è capitati in una stanza senza difese in cui ci si ritrova con altre persone e che possa essere invasa dal terrorista per uccidervi.