Delta, United e American Airlines hanno annunciato la decisione di non imbarcare più i resti di leoni, rinoceronti, leopardi, elefanti e bufali. Anche Qatar airways in un comunicato che sembra fornire un'interpretazione piuttosto suggestiva del Cites ha annunciato che “verranno incluse nell’embargo (già in vigore per le specie a rischio di estinzione, ndr), tutte le specie individuate dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione di fauna e flora selvatiche”. “Un divieto assoluto per il trasporto di tutti i trofei di caccia estende ulteriormente il nostro impegno a sostegno della protezione delle specie in via di estinzione e l'abolizione del commercio illegale di prodotti animali”, ha affermato Akbar Al Baker, group chief executive di Qatar airways.
Ma la levata di scudi in memoria di Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe ucciso in circostanze ancora da chiarire da un dentista statunitense, ha riguardato anche star del cinema e della televisione: Mia Farrow, da sempre animalista, Ricky Gervais, Arnold Schwarzenegger, Debra Messing, Sharon Osbourne, Ricky Martin e molti altri. I soliti benpensanti che predicano ipocrisia.
La verità sull’argomento l’ha scritta sul New York Times Goodwell Nzou, studente zimbabwano di Biologia molecolare della Wake forest university (North Carolina): “I miei connazionali non piangono Cecil e gli altri leoni, anche perché li temono, e poiché in media guadagnano 150 dollari al mese sono più preoccupati per il tasso di disoccupazione all’80% in un’economia al collasso.
“Gli americani, che non riescono neppure a individuare lo Zimbabwe su una carta geografica, plaudono alla domanda di estradizione del dentista cacciatore, inconsapevoli del fatto che per il banchetto in onore dell'ultimo compleanno del nostro presidente è stato trucidato un cucciolo di elefante. A noi zimbabwani non resta che scuotere la testa, e chiederci perché agli americani stiano maggiormente a cuore gli animali africani delle persone africane.
“Per favore, non mi presentate le condoglianze per Cecil, a meno che non siate disposti a farmele anche per gli abitanti dei villaggi dilaniati o lasciati a morire di fame dai suoi simili, dalla violenza politica, dalla carestia”.