“Dopo anni di preparazione e addestramento negli Usa, è atterrato oggi in Iraq il primo squadrone di F-16 con piloti iracheni”. Questo è il commento postato su un Social da Brett McGurk, inviato speciale del Presidente Obama per la coalizione contro l’Is, in merito all’arrivo dei primi quattro F-16 iracheni.
L’Iraq aveva ordinato in precedenza 36 F-16IQ Block 52 F agli Stati Uniti ma le consegne sono slittate per varie contingenze: l’anno passato, l’urto iniziale dell’attacco dell’Is è stato invece contrastato dall’aria grazie alle “consegne” urgenti di Sukhoi Su-25 Frogfoot dalla Russia e dall’Iran e questi ultimi, “restituiti” dopo la loro fuga strategica in quel Paese a seguito di Desert storm.
Tra i motivi dei ritardi delle consegne degli F-16, l’intenzione degli Usa di fornire all’Irak aerei tecnologicamente avanzati facendo attenzione però, a non alterare gli equilibri strategici in una area molto sensibile e con attori altrettanto “sensibili, come Israele e l’Iran. Gli F-16IQ Block 52 sono per esempio leggermente meno sofisticati rispetto agli F-16C/D Block 52 e intesi per operazioni “interne” e fornire comunque, una efficace e dissuasiva deterrenza aria-aria nei confronti di Siria e Iran.
Le consegne degli F-16 sono state anche recentemente ritardate, per motivi legati alla sicurezza della base aerea di Balad (situata 70 chilometri a Nord di Baghdad) dato che le forze dell’Is operavano ancora non distanti da questa e la situazione rendeva problematica e insicura, per esempio, la permanenza dei “contractor” americani addetti alla manutenzione dei jet.
Di Claudio Bigatti