Gli appassionati vogliono contare di più

In un grande hotel di Roma, si è svolta la prima riunione di un gruppo di appassionati che non ci stanno a essere criminalizzati e snobbati. Presenti anche i delegati di Conarmi e Assoarmieri

Contarci. Organizzarci. Sono le parole d’ordine scaturite dall’incontro di ieri sera in un grande hotel della Capitale. A organizzare l’incontro, Andrea Gallinari e Stefano Ciccardini, appassionati d’armi che dopo l’entrata in vigore del “decretaccio” antiterrorismo hanno deciso di dare vita a un nuovo soggetto che si faccia portavoce delle istanze e delle necessità di tiratori, collezionisti, possessori di armi in genere.

 

“Chiediamo che la stella polare del ministero e del governo”, ha detto Andrea Gallinari, “siano le direttive europee 91/477/Cee e 2008/51/Ce. Non possiamo essere considerati cittadini europei solo quando si parla di tasse, vogliamo essere tali anche quando si tratta di normative sulle armi. Non siamo contro alle associazioni che già operano in questo settore, anzi: a loro chiediamo un incontro perché ascoltino la voce degli appassionati. Vogliamo essere propositivi e lasciare alle spalle inutili polemiche”.

 

Alla serata era presente una cinquantina di persone, compresi alcuni armieri laziali, e tra loro Massimo Moroni Frinchillucci, consigliere nazionale Assoarmieri; l’avvocato Adele Morelli, consulente del Conarmi; rappresentanti di Auda e Fisat; alcuni gestori di campi di tiro privati; avvocati; dirigenti di banca; collezionisti, tutti uniti dalla stessa passione per le armi, per le discipline sportive e per la legalità. Molto interessante l’intervento di Stefano Ciccardini, consorte della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco (che tanto si è spesa in questi anni per i diritti degli appassionati), che ha avanzato anche le prime proposte concrete: “Dobbiamo stimolare alla partecipazione tutti quelli che hanno a cuore e hanno interessi in questo settore; dobbiamo far capire ai politici il nostro peso, perché rappresentiamo milioni di voti, anche con azioni di elevato valore simbolico come per esempio chiudere campi di tiro e poligoni nei giorni delle elezioni, per convogliare gli appassionati verso le urne. Stiamo anche mettendo a punto una raccolta firme per la quale vogliamo coinvolgere tutti: armerie, campi di tiro, poligoni e semplici appassionati, dobbiamo raccogliere più firme possibile. Quello a cui stiamo pensando è un soggetto nuovo, un movimento “liquido” che coinvolga anche la produzione”.

 

Anche l’avvocato Fabio Sacco, grande appassionato di armi, ha sottolineato come “La volontà di questo movimento è quella di far capire al governo che non si può peggiorare la normativa in fatto di armi e che si deve applicare la direttiva europea. La nostra deve essere una unione di persone”.