The crown, l’acclamata serie Netflix sui reali britannici, sdogana l’attività venatoria e fa tendenza, riportando in auge l’abbigliamento country soprattutto fra i più giovani
Tra le serie più acclamate della piattaforma di streaming online Netflix c’è sicuramente The crown, che racconta la vita della regina Elisabetta II e della famiglia reale britannica a partire dagli anni Quaranta fino ai giorni d’oggi. È una delle serie più viste e più costose mai realizzate, con ricostruzioni storiche di altissimo livello e grande cura per i particolari e per le ambientazioni. Per raccontare in modo accurato la vita e le abitudini della royal family, gli autori non hanno potuto esimersi dal menzionare la grande passione dei reali per la caccia, senza alcun dubbio uno dei passatempi più amati dagli Windsor. La passione per la caccia della regina Elisabetta è ben nota, così come quella del principe Filippo, suo marito, appassionatissimo di caccia sia alla penna sia al cervo scozzese nelle tenute reali di Sandringham house e del castello di Balmoral. Si può dire lo stesso del principe Carlo e persino del duca e della duchessa di Cambridge, i celeberrimi William e Kate, colpevoli, almeno secondo i tabloid, di aver fatto partecipare il loro primogenito, il principe George, a una battuta di caccia alle grouse alla tenera età di 5 anni, ovviamente in veste di spettatore.
La passione degli Windsor per la caccia, ma anche per la pesca, l’equitazione e le attività campestri in generale, è piuttosto esplicita anche in The crown, che già dalle prime stagioni ha mandato in onda numerose scene che vedono i membri della famiglia impegnati in drive al fagiano, battute di caccia agli anatidi e giornate di caccia alla cerca al cervo rosso sulle highland scozzesi. Nella quarta stagione, disponibile dallo scorso novembre, la caccia è il tema fondante di un’intera puntata, la seconda, ambientata nella tenuta scozzese di Balmoral. L’argomento, in più, è fra i più delicati: nella tenuta dei vicini, che sono soliti ospitare “cacciatori paganti” per la caccia, un cacciatore ha ferito un cervo coronato, che si è rifugiato nella tenuta dei reali. L’intera famiglia, riunita in Scozia per le vacanze estive, si mobilita per rintracciare il cervo e per concedergli una morte dignitosa, mettendo fine alle sue sofferenze. Tra l’entusiasmo per la caccia e la sfida per la conquista del poderoso trofeo, trova spazio anche una riflessione profonda espressa a cena dalla regina madre, interpretata dall’attrice britannica Marion Bailey, che si rammarica dell’abbattimento di un animale in perfetta salute, al culmine della propria esistenza, autorizzato dai vicini soltanto per denaro. Quando un commensale ribatte che, in fondo, si tratta solamente di affari, l’anziana regina si indigna, replicando che no, la caccia al cervo non è questione di affari, ma di animali da tutelare. Una considerazione impeccabile sull’etica venatoria, che conferma una particolare attenzione dei produttori per questo aspetto della vita dei reali britannici. Il cervo ferito, alla fine, è abbattuto dal principe Filippo (interpretato da Tobias Menzies), accompagnato da una giovanissima lady Diana (Emma Corrin), al suo debutto ufficiale nella sua famiglia Windsor, con un simbolismo piuttosto riuscito tra Diana, la dea latina della caccia, e la principessa inglese.
A farla da padrone, in ogni caso, sono sempre le ambientazioni, suggestive e maestose, dalla tranquilla campagna inglese alle infinite distese di erica delle highland scozzesi. Le scene di caccia sono molto curate, con una scelta adeguata anche per quanto riguarda l’abbigliamento e le armi. Si vedono numerosi fucili a canna liscia, soprattutto doppiette di fabbricazione britannica, e carabine bolt-action corredate da cannocchiali sempre coerenti con il periodo in cui sono ambientate le scene. I fuoristrada Land rover sono onnipresenti, mentre gli autori non disdegnano anche di mostrare animali abbattuti, ovviamente trattati con il rispetto che meritano. L’abbigliamento è rigorosamente in tweed, con gli immancabili giacconi Barbour in tela cerata. Barbour è uno dei più noti produttori di abbigliamento outdoor scozzesi, reso celebre soprattutto dai giacconi in cotone cerato, impermeabili, caldi e resistenti, praticamente eterni. Nel 1984 Barbour ha ricevuto la Royal warrant of appointment, un’onorificenza conferita dalla casa reale britannica alle aziende che svolgono servizi per la Corona, diventando il fornitore ufficiale di abbigliamento outdoor per la regina Elisabetta, per il duca di Edimburgo e per il principe di Galles. Secondo gli esperti, dopo la messa in onda della quarta stagione di The crown, sarebbero aumentate in maniera esponenziale le vendite di giacche Barbour, acquistate soprattutto dai più giovani. Si sono moltiplicate le vendite anche nei negozi dell’usato, così come sui siti di shopping online e di rivendita. A dettare la tendenza sarebbe stato proprio il personaggio di lady Diana, apparsa più volte nel corso della quarta stagione avvolta da un robusto giaccone Barbour in tela cerata, che ritrova il suo ruolo di icona di stile anche per la generazione Z. È bastata l’immagine di Lady D con una giacca Barbour per riportare in auge la giacca, così come lo stile country britannico in generale. Non resta che sperare che un’immagine corretta e coerente della caccia in una serie con tanto seguito, soprattutto fra i più giovani, possa innescare un effetto simile, facendo percepire la caccia come un’attività nobile e attuale, accettabile e, perché no, anche un po’ “alla moda”, un po’ come l’iconica giacca da campagna inglese.