A Roma il prossimo 27 novembre Anpam ha convocato una riunione conclusiva sul tema maneggio armi, alla quale la Federazione italiana tiro dinamico sportivo (Fitds) sarà presente per dare il suo miglior contributo. Il tema rientra nell'ambito della proposta di regolamento dei poligoni privati messa a punto da un gruppo di lavoro sotto l'egida e il coordinamento dell'Anpam stessa. E di cui fa parte la Fitds che ha partecipato a tutte le riunioni, insieme alla Fitav, alla Fitld (Federazione tiro a lunga distanza), all’Anpp (Associazione poligoni privati) alla Conarmi e all’Assoarmieri. La delega al governo, infatti, prevede che il regolamento sia adottato di concerto con le federazioni sportive riconosciute dal Coni, quale è la Fitds.
Secondo quanto riferisce il presidente Fitds, Gavino Mura: «La Uits, benché ripetutamente chiamata a partecipare, non ha ritenuto di affrontare il problema con le altre componenti interessate e questo ha creato l'attuale situazione di conflitto che traspare, senza possibilità di equivoci, nelle dichiarazioni e negli atti della Uits.
D'altra parte, non si deve scordare che l'esigenza di mettere mano a un regolamento sui poligoni privati (e sull'attività di accertamento e certificazione dell'idoneità all'uso delle armi da parte dei privati) è scaturita proprio in riferimento all'attuale sistema incentrato sul monopolio delle sezioni Tsn e dell’ibrida situazione della Uits stessa (che dovrebbe essere una semplice federazione sportiva come tutte le altre) "censurato", tra le altre cose, in sede europea e con rischio di apertura di una procedura di infrazione per l'Italia. È evidente che proprio questo conflitto di interesse della Uits l'ha portata ad assumere posizioni e iniziative tese a contrastare l’adozione da parte del ministero del regolamento proposto dal nostro gruppo di lavoro.
In questa fase assai delicata la Fitds ritiene indispensabile mantenere fermo il testo sottoscritto da tutte le componenti del gruppo di lavoro. Lo sviluppo di poligoni privati è interesse ed elemento essenziale per la sopravvivenza della nostra disciplina e di tutte quelle altre che, sotto svariate sigle, prevedono l'uso sportivo (o anche semplicemente ludico) delle armi, senza dimenticare le ricadute in termini economici per un intero distretto industriale e per quegli imprenditori (i proprietari dei poligoni privati) che hanno avuto il coraggio di creare nuove opportunità di lavoro».