Mondiale da record quello che si è appena chiuso sulle pedane del Trap Concaverde di Lonato del Garda (Bs). Oltre 500 specialisti di Fossa Universale, portacolori di 15 Paesi in quattro continenti, si sono cimentati nei 200 piattelli previsti dal regolamento internazionale per conquistare i titoli iridati in palio.
A dominare la gara è stato un italiano. Gianluca Muoio, originario di Gaeta (Lt) classe 1980, si è regalato il secondo titolo di Campione del mondo di specialità, bissando il primato conquistato nel 2010 a Roma. Per salire sul gradino più alto del podio della classifica Open, l’azzurro non ha avuto vita facile. Chiusa la gara a quota 195/200, con un 23/25 nell’ultima serie che ha rischiato di costargli parecchio, Muoio si è trovato pari merito con un altro italiano, Gianfranco Cristoni, tiratore bolognese di Castello di Serravalle. Una serie di spareggio serrata, conclusa a favore del tiratore laziale con il punteggio di 24 a 23.
“È stata una gara non facile, ma alla fine sono riuscito nell’intento”, spiega Muoio al termine della competizione, “Ho sofferto un piattello in tutta la gara. In alcune serie sono riuscito ad averne ragione con la seconda canna. Nell’ultima, purtroppo, mi è mancata un po’ di fortuna ed è scappato via. In ogni caso sono riuscito a rimediare nella serie di spareggio. Sono molto contento del risultato, corona un anno già ottimo come risultati nazionali e internazionali. La dedica per questo titolo va a mio padre, che sta attraversando un momento difficile, e a tutti quelli che mi sostengono quotidianamente. Ora si va in ferie, ma con la testa già proiettata verso il 2015. Mi manca solo il titolo Europeo e mi impegnerò al massimo per colmare questa lacuna”.
Nella classifica a squadre, la compagine formata da Muoio, Rendo Baldinotti di Vinci (Fi) e Nicola Carbone di Delianuova (Rc) ha mancato l’appuntamento con il podio per un solo piattello. Con il totale di 559/600, gli azzurri si sono piazzati al quarto posto dietro ai colleghi spagnoli, primi con 598, a quelli inglesi, secondi con 564, e a quelli portoghesi, terzi con 560.