Secondo quanto riporta l'Ansa, la Russia, colpita dal nuovo pacchetto di sanzioni Ue che prevedono uno stop alla fornitura di armi, si scaglia contro l'Europa accusandola di aver tolto le restrizioni sulle esportazioni di armi all'Ucraina applicando così un doppio standard e denunciando che queste armi "potrebbero essere usate per la repressione interna".
Ma il portavoce dell'Alto rappresentante Catherine Ashton chiarisce: "Non c'era un embargo delle armi per l'Ucraina". Il 20 febbraio, durante la rivolta di piazza Maidan, i leader dei 28 avevano sospeso le licenze per l'export del materiale utilizzabile per la repressione interna. E la decisione è stata rivista "al vertice del 16 luglio, con un'interruzione", come pubblicato nelle conclusioni, quindi in modo trasparente, e "non sotto silenzio".