Una parte delle carabine oggetto del maxi sequestro del 2014 potrebbe tornare nelle mani degli appassionati dalla prossima udienza, prevista per il 28 gennaio. Ma anche per le altre, ci sono novità positive
Si è svolta oggi al tribunale di Brescia l’udienza per decidere il destino delle famose oltre mille carabine Zastava M76 sequestrate ad altrettanti legali possessori nell’ormai lontano 2014. In particolare il dialogo tra l’avvocato Antonio Bana, presidente di Assoarmieri (e patrocinatore di alcune decine di proprietari) e il giudice ha aperto un significativo spiraglio per il rientro a casa di una parte di queste armi.
In sostanza entro la prossima udienza, che è prevista per il 28 gennaio 2021, al giudice sarà fatto pervenire l’elenco di tutte le carabine sequestrate sulle quali, secondo quanto riportato nella relazione tecnica compilata a suo tempo dal consulente del Pm, non è possibile effettuare il tiro a raffica. Il 28 gennaio, per queste carabine, il giudice è orientato a disporre il dissequestro direttamente, senza ulteriori indugi. Attenzione, però: sarà comunque disposto il dissequestro solo ed esclusivamente per le carabine non sparanti direttamente a raffica, per le quali il proprietario abbia fatto pervenire, entro il 28 gennaio, l’istanza di dissequestro, o direttamente oppure tramite un avvocato.
Per quelle carabine per le quali sia stata presentata istanza di dissequestro, che però possono sparare a raffica posizionando la leva della sicura in posizione intermedia tra quella di sicurezza e quella di fuoco, il giudice disporrà il trasferimento al deposito centrale delle armi della polizia a Senigallia, dove saranno eseguite le modifiche tecniche per l’eliminazione del difetto. Non è ancora chiaro se le carabine interessate dal difetto saranno considerate dal giudice armi da guerra o comuni da sparo, sta di fatto comunque che la Tfc di Villa Carcina (Bs) ha dato la propria disponibilità a effettuare le modifiche e che il Banco di prova, a sua volta, si è reso disponibile a effettuare le verifiche e i collaudi direttamente sul posto, a Senigallia. Una volta modificate, le armi saranno a loro volta restituite ai proprietari.
Le carabine per le quali non sarà presentata istanza di dissequestro entro il 28 gennaio, a prescindere dalla loro situazione meccanica, saranno avviate alla distruzione. Sul fascicolo di gennaio 2021 di Armi e Tiro, in edicola tra Natale e Capodanno, l’ulteriore approfondimento.
Per informazioni: studiobana.it.