Ci scrive Maurizio Montagnani, presidente di Caccia pesca ambiente in Toscana. "Si è conclusa la stagione venatoria nella nostra regione e già si può fare un resoconto. Per quanto riguarda la caccia agli uccelli migratori, poche sono state le giornate favorevoli: probabilmente il vento di scirocco, il grande caldo nel mese di ottobre e altre condizioni ambientali hanno fatto sì che il passo sia stato veramente povero, soprattutto per il tordo bottaccio. Passo migliore per i colombi anche se in diminuzione rispetto agli anni passati.
Una riflessione importante invece andrebbe fatta per la piccola selvaggina stanziale, che anche per quest'annata venatoria, risulta in forte diminuzione nei nostri territori. Le cause principali di questo sono senza dubbio due: la prima l'agricoltura e la seconda il proliferare dei predatori oltre la soglia di equilibrio. Credo che senza dubbio dovremmo riorganizzarle regole della gestione della fauna, perché no, partendo proprio da un tavolo con i proprietari dei terreni, facendo accordi mirati per il sostentamento dell'agricoltura e per una più favorevole condizione per la selvaggina che popola i nostri territori.
Un capitolo a parte e molto importante è quello degli antagonisti; certamente in questi ultimi anni le volpi, le cornacchie eccetera, hanno avuto un incremento non indifferente, tanto che spesso le vediamo "bussare" alle porte delle nostre case. Non sono pochi gli avvistamenti all'interno dei centri abitati, ma quello che mi stupisce è vedere persone che portano i viveri a questi animali, forse non ne conoscono le doti distruttrici non solo verso la fauna selvatica, ma anche nei confronti degli animali da cortile. Abbiamo più volte richiesto agli enti preposti una maggiore tutela della fauna incrementando i loro prelievo, soprattutto con una minore burocrazia per fare gli interventi di contenimento. Ma da essi nessun risposta concreta.
Altro capitolo la caccia al cinghiale, che per la prima volta dopo tanti anni, sembra avere una consistente diminuzione di capi abbattuti. Una causa probabile potrebbe essere il numero sempre maggiore dei lupi nei nostri boschi che ne uccidono i piccoli. Ecco perché vedo tante ombre: la caccia sta finendo grazie alla troppa burocrazia e alle troppe prese di posizione di enti che percorrono sempre più strade lontane dal mondo venatorio, e pensare che l’indotto occupa ancora centinaia di migliaia di persone! Credo che non si possa più restare miopi di fronte agli atteggiamenti persecutori nei confronti dei seguaci di Diana.
Certamente, però, non è restando immobili che le cose possono cambiare, ecco perché il Cpa, è sempre pronto a denunciare le discriminazioni a tutti i livelli, nazionale, regionale, provinciale e anche a livello locale. Proprio da questo mio piccolo intervento voglio ringraziare in modo particolare i dirigenti delle sezioni periferiche per il loro supporto che ogni giorno ci stimola ad andare avanti, senza di loro il Cpa non esisterebbe".