Nella votazione sui tagli alle pensioni d’oro ai supermanager pubblici in senato, qualche giorno fa, il governo (che voleva difenderle) è stato battuto grazie da un emendamento di Idv e Lega. Sorprendentemente, la maggioranza dell’Aula si è dichiarata favorevole a intervenire sul trattamento pensionistico dei burocrati di Stato che oggi godono di stipendi favolosi e domani avrebbero goduto di pensioni altrettanto favolose. Forse, finalmente, si sono resi conto che in un momento in cui tutti gli italiani vengono chiamati a grandi sacrifici togliere qualche euro ai boiardi di Stato, che oggi percepiscono, come il presidente dell’Inps o quello di Equitalia, stipendi fino a 1.200.000 euro all’anno (pagati da noi) sarebbe stato un atto minimo di equità. Tuttavia, in 94 si sono battuti come leoni contro quell’emendamento e a favore del mantenimento delle pensioni d’oro. Tutto il Pd, a eccezione di sette senatori che, in uno scatto di dignità, hanno votato contro. A esprimersi a favore delle superpensioni dei manager pubblici troviamo, per esempio, figure del calibro di Anna Finocchiaro, Enzo Bianco, Maurizio Gasparri o Pietro Ichino, lo stesso che va in giro a predicare il superamento del divario tra le generazioni. Per quanto riguarda gli appassionati d’armi, gioverà farvi sapere che a favore delle pensioni d’oro si sono pronunciate anche la senatrice Marilena Adamo e la senatrice Manuela Granaiola (a sinistra nella foto, con la co-firmataria Silvana Amati), autrici (in tempi diversi) di due sciagurati ddl in materia di armi che, ben lungi da rendere più sicure le nostre strade, avrebbero ricadute economiche e pratiche pesantissime per il nostro settore, solo per il gusto di farlo.
Così, tanto per saperlo…